Cultura Libri
Violeta
368 pagine, 20 euro

Il nuovo romanzo della scrittrice cilena Isabel Allende è un racconto epico che attraversa un secolo di storia sudamericana. Dalle conseguenze della prima guerra mondiale fino ai giorni nostri, la narratrice, Violeta del Valle, ripercorre la storia della sua vita in un paese dell’America del sud senza nome, sotto forma di una lunga lettera al nipote Camilo. Violeta narra della pandemia d’influenza spagnola e di come l’ha vissuta da bambina, la più piccola tra cinque fratelli, l’unica femmina. Dopo che suo padre perde tutto durante la grande depressione, la famiglia è costretta a rinunciare al comfort dell’antica villa nella capitale e a trasferirsi nel sud rurale del paese. Violeta richiama alla memoria il romanzo più celebre di Allende, La casa degli spiriti, che intreccia elementi personali e politici in una saga che attraversa decenni. Il romanzo descrive anche gli orrori delle dittature in Sudamerica, durante le quali decine di migliaia di dissidenti politici furono sequestrati, torturati e assassinati, anche con la complicità degli Stati Uniti. Il figlio di Violeta è un giornalista che cerca l’esilio, prima in Argentina e poi in Norvegia, dopo aver scoperto di essere stato inserito nella lista nera del regime e lei sospetta che il padre di suo figlio, un pilota, sia invischiato con la dittatura. Gran parte del romanzo ruota attorno alla lunga, sofferta e travagliata relazione di Violeta con quest’uomo, successiva a un matrimonio breve e insoddisfacente. Anita Snow, Los Angeles Times

Furto
357 pagine, 22,00 euro

Karim, il protagonista di Furto, l’ultimo romanzo del premio Nobel tanzaniano Abdulrazak Gurnah, nasce a Zanzibar dopo la rivoluzione del gennaio 1964, per poi essere quasi del tutto abbandonato dalla giovane madre, Raya, che fugge da un matrimonio infelice. Man mano che Karim, bello e intelligente, migliora la sua condizione sociale, attira l’attenzione e l’ammirazione di chi gli sta intorno: il fratellastro più grande di lui, Ali, che lo accoglie dopo la morte della nonna e lo incoraggia a frequentare l’università a Dar es Salaam; Fauzia, una studente brillante che diventerà sua moglie; il ministro che lo recluta per lavorare a un piano di sviluppo sostenibile finanziato dall’Unione europea. Perfino sua madre mostra verso il Karim adulto un affetto che non aveva mai espresso durante l’infanzia. Forse il più devoto di tutti è Badar, il giovane servitore assunto da Raya in circostanze misteriose. Quando lei lo caccia da casa sua, Karim accoglie Badar con sé e Fauzia a Zanzibar, trovandogli un lavoro. A differenza di Gurnah, i personaggi di questo romanzo sono rimasti in Tanzania durante la rivoluzione, ma anche loro comprendono cosa significhi “perdere il proprio posto nel mondo”. La storia culmina in un crescendo drammatico e coinvolgente che ruota attorno a Geraldine, una cooperante bianca che soggiorna nell’hotel di Badar: Karim, Badar e Fauzia finiranno tutti spezzati da questa straniera, ognuno a modo suo. Lauren Christensen, The New York Times

Le alternative
400 pagine, 20,00 euro

Le alternative, romanzo dell’irlandese Caoilinn Hughes, si apre con una lezione di geologia. L’Irlanda, ci viene detto, è “un unico grande luogo d’impatto”, nata dalla collisione sottomarina di due antichi continenti. Il romanzo è attraversato da molte collisioni sommerse come questa. È una storia di dislocamento dal dolore, dalla famiglia, da frane sia letterali sia emotive. La narrazione ruota intorno a quattro sorelle rimaste orfane, ormai adulte. A un certo punto una di loro scompare, anche se non per molto. Le sorelle si precipitano nella casa di campagna dove la scomparsa si era nascosta, e nelle settimane successive intrattengono tra loro conversazioni prudentemente evasive. Si potrebbe pensare, dunque, a uno di quei libri in cui piccoli e oscuri segreti vengono trascinati alla luce. Eppure Le alternative può risultare piuttosto disorientante, in linea con certe tendenze attuali. Nonostante insista molto a parlare di strati, resta troppo vicino alla superficie. “Non possiamo scavare un pozzo profondo dentro le persone”, riflette una delle sorelle. In realtà possiamo e si chiama narrativa. E quando la scrittura è tecnicamente raffinata come in questo caso, non si può fare a meno di pensare che forse, diciamo così, ci fossero altre alternative. Oliver Eagleton,The Times Literary Supplement

Una vera americana
496 pagine, 20,00 euro

Cosa è codificato nel nostro sangue, trasmesso dalle generazioni che ci hanno preceduto? Nel secondo romanzo di Rachel Khong, Una vera americana, il tradimento si annida fino al midollo. Attraverso il punto di vista di una famiglia, Khong analizza il nostro impulso collettivo a rivendicare un posto in una cultura vorace e smemorata, strutturando la sua storia come un trittico eroico. Spaziando dalla Cina comunista all’America delle multinazionali, il romanzo affronta temi importanti raccontando tre generazioni per via matrilineare. I personaggi di questo libro attraversano grandi tragedie – gli attacchi terroristici dell’11 settembre, il fervore ideologico delle guardie Rosse – ma spesso è la stessa percezione di sé a rappresentare la minaccia più grave al loro benessere. Il rapporto difficile tra Lily e sua madre May, per esempio, nasce dall’ambizione fredda e dai desideri nascosti della donna. Rachel Khong afferma che è “compito dell’artista essere in sintonia con tutto” e specialmente con i dettagli. Kristen Millares Young, The Washington Post

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1619 - 20 giugno 2025
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