Cultura Libri
La canzone dei nomi
552 pagine, 19,50 euro

Lo chiamano il Silenzio. È l’evento catastrofico che ha cancellato ogni forma di linguaggio dal mondo. Dopo il Silenzio i morti vagano senza meta come fantasmi e gli incubi prendono vita sotto forma di mostri. Con il tempo, gli esseri umani riscoprono il modo per “divinare” nuove parole e cominciano lentamente a ricostruire la civiltà. In questo paesaggio bizzarro, dove le parole sono preziose e chi le crea stabilisce anche legge e ordine, tutto ciò che è senza nome è estremamente pericoloso. I civili, ovvero coloro che hanno un nome, ripongono la loro fiducia nei comitati delle mappe dei fantasmi, dei sogni e dei nomi, incaricati di proteggerli dagli orrori del mondo selvaggio e ignoto. Per questo l’aralda che lavora per il comitato dei nomi consegnando nuovi nomi al mondo, fatica a sentirsi a casa: lei un nome non ce l’ha. Perfino sua sorella l’ha abbandonata, rifiutandosi di rispondere alle sue lettere. Per qualche motivo suo padre non le aveva mai dato un nome, condannandola così a essere temuta. Quando il suo capo al comitato dei nomi viene ucciso, l’aralda è costretta a fuggire, intraprendendo un viaggio per scoprire la verità sugli attacchi e sul proprio passato. Jedediah Berry descrive con sensibilità la magia intangibile di una parola nuova portata in un luogo dove prima non esisteva. A volte il tono onirico rende un po’ confusa la costruzione del mondo descritto dal romanzo. Ma La canzone dei nomi è un fantasy affascinante che parla di come ricostruire il mondo attraverso le parole.
Kirkus Reviews

Beep
272 pagine, 20,00 euro

Il narratore di Beep è una scimmia scoiattolo che parla in uno strano inglese pidgin e comunica telepaticamente con altri animali e perfino con le piante. Leggere questa storia picaresca e d’avventura è un’esperienza quasi psichedelica, pensata per chi ama leggere fuori degli schemi. Bill Roorbach è una figura di culto. Non è un nome noto al grande pubblico, ma chi conosce la sua opera lo venera spesso come uno dei gioielli del panorama letterario del Maine. In Beep, che pur rappresenta una svolta radicale rispetto alla sua narrativa precedente, l’immaginazione audace, l’umorismo pungente e il senso di connessione con l’ambiente sono quelli di sempre messi al servizio di un forte messaggio sul cambiamento climatico. Quello che per alcuni lettori sarà un gran divertimento, probabilmente ne farà scappare altri a gambe levate: perché gli animali che popolano questo romanzo suonano a tratti come filosofi, e come analfabeti in altri momenti? Inoltre, sono molti gli elementi di trama che sfiorano il grottesco, e il finale è sorprendentemente cupo. Bill Roorbach ha dichiarato di aver voluto scrivere “qualcosa di divertente e stimolante che trasportasse il suo messaggio urgente in silenzio, solo per colpire i lettori alla fine, come un monaco buddista con il suo bastone”. E ci riesce benissimo, facendosi aiutare da veri monaci buddisti. Beep non potrebbe essere un libro di culto se fosse per tutti e voi che state leggendo avrete già capito se è il vostro caso.
Marion Winik, The Washington Post

Attraverseremo le bufere
496 pagine, 19,50 euro

“Non ci sono eroi nella nostra storia. Solo uomini lasciati senza parole dalla violenza del mondo”. Quando il narratore pronuncia questa frase rivela alcuni segreti e fa emergere i propri. Cytise, Anzême, Marty, Charme, Aloès, Saule… sono i nonni, i padri, i figli della famiglia Balaguère, che si è stabilita nel cuore del Morvan. Le guerre si susseguono, il mondo trema, la società cambia, ma in fondo al sentiero, dopo il bosco, immutabile, resta una casa: Les Chaumes. Anne-Laure Bondoux torna con un’affascinante saga familiare. La scrittrice sa come catturare il lettore: ritma la narrazione, varia i punti di vista, gioca con i continui rimandi tra la grande storia e le vicende private dei suoi personaggi. Maneggia con finezza i colpi di scena e, anche nel cuore dei drammi più crudeli, inserisce una parola ironica o un tocco di delicata derisione. L’intreccio è finemente tessuto e ci sono dettagli intrisi di poesia, come per esempio la scelta di certi nomi. Chi già conosce quest’autrice ritroverà i suoi temi prediletti: i legami di sangue, i segreti di famiglia e la casa vista come un rifugio. Si chiude questo romanzo intenso con la sensazione di condividere un segreto prezioso: quello di aver sfiorato con mano il potere del raccontare. Allora ci si sorprende a rileggere il titolo e a cogliere la bellezza di quel verbo coniugato al futuro.
Raphaële Botte, Télérama

I vedovi
175 pagine, 18,00 euro

Leggere Boileau-Narcejac come si fa normalmente con i romanzi polizieschi ci fa cadere in un equivoco. Da tempo questo duo di autori è evaso dai confini restrittivi del genere. Non sono certo i soli e – senza soffermarci su Simenon – possiamo dire che in Francia esistono tanti generi di giallo quanti sono gli autori di questa specialità. L’ultima opera di Boileau-Narcejac, I vedovi, illustra bene la loro arte della finzione, la loro brillante manipolazione delle apparenze. Serge Mirkine, un geloso patologico, si sbarazza dell’amante di sua moglie, che – ahimè! – non lo era affatto, e si vede assegnare un premio letterario che non può accettare senza correre il rischio di essere riconosciuto da alcuni testimoni del suo crimine. Immaginate che supplizio sia per uno scrittore non potersi cingere di gloria in pubblico. A coronamento della sua goffaggine, Mirkine uccide la moglie in un incidente d’auto. Il finale cade come una ghigliottina e se ne resta scossi – osiamo dirlo – con la spiacevole sensazione di essere stati anche noi “fregati” in qualche modo.
J.-M Dy, Le Monde

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1622 - 11 luglio 2025
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