Cultura Schermi
Yunan
Georges Khabbaz, Hanna Schygulla
Germania / Canada / Francia / Italia / Palestina / Giordania 2025, 124’. In sala
Yunan (dr)

Si può capire perché Munir, uno scrittore profondamente depresso, originario di un paese imprecisato del Medio Oriente, abbia scelto le remote isole Hallig, in Germania, come luogo in cui porre fine a tutto. Il dolce paesaggio marino fornisce uno sfondo calmo e suggestivo per gli ultimi giorni sulla Terra, ma non così spettacolare o stimolante da offrire nuove prospettive di vita. Non all’inizio, almeno. Ma nel corso di Yunan, dramma poetico ed esistenziale di Ameer Fakher Eldin presentato in concorso alla Berlinale, Munir scopre gradualmente più cose sul luogo – e, di conseguenza, sulla sua stessa vita – di quanto inizialmente potesse immaginare. Secondo capitolo della trilogia Homeland, questo studio pacato delle connessioni umane interculturali ha una forte carica emotiva ed è animato da uno struggente desiderio di casa, o di appartenenza sentito da chi approda su lidi stranieri. Guy Lodge, Variety

Presence
Lucy Liu, Callina Liang
Stati Uniti 2024, 85’. In sala
Presence (dr)

L’ultimo film di Steven Soderbergh ha molto in comune con i suoi precendenti Unsane (2018) e Kimi (2022): premesse chiare e semplici, sostanzialmente legate a un’unica ambientazione, che si prestano a un mare di possibilità. In questo caso abbiamo la prospettiva capovolta di una storia di fantasmi. Noi (o meglio la cinepresa) siamo il fantasma. Siamo sia spettatori sia parte attiva della narrazione mentre osserviamo una famiglia di quattro persone che si trasferisce in una splendida casa storica solo per scoprire che c’è un quinto inquilino di cui tenere conto. Lo sceneggiatore David Koepp (già accanto a Soderbergh in Kimi e Black bag) si addentra nella natura frammentata del mondo dei fantasmi. Le scene non seguono un filo del discorso convenzionale: vaghiamo tra le stanze attirati dal suono di voci sussurrate. Presence è una storia di fantasmi, ma parla anche delle piccole e simboliche morti che avvengono quando i legami familiari cominciano a dissolversi.
Clarisse Loughrey, The Independent

Bring her back
Sally Hawkins
Australia 2025, 104’. In sala

Alcuni registi di genere, tra cui molte donne, invece che assecondare le pressioni del pubblico, preferiscono coltivare e definire i propri percorsi e le proprie idiosincrasie. Tra questi ci sono i due fratelli australiani Danny e Michael Philippou che al loro inquietante esordio Talk to me (2022) hanno fatto seguire un altro imperativo, Bring her back. A parte la grammatica del titolo, entrambi i film traggono slancio da traumi familiari e mostrano una straordinaria sensibilità rispetto ai loro personaggi emotivamente spezzati. Dopo la morte del padre, Andy e la sorellastra Piper sono affidati per tre mesi a Laura (Sally Hawkins), madre temporanea accogliente, un po’ svampita, che vive in una casa decadente insieme a un bambino, anche lui in affidamento, muto e quasi selvaggio. Gli effetti visivi del film sono tosti, ma più sopportabili della crescente angoscia. È evidente la volontà degli autori di spezzarci il cuore, infliggendo pene terribili agli innocenti. Jeannette Catsoulis, The New York Times

Uno sciopero a 5 stelle
Lucie Charles-Alfred, Corinne Masiero
Francia 2024, 87’. In sala

Assunta temporaneamente per sostituire una cameriera in sciopero, Eva scopre il lusso di un hotel cinque stelle dalla prospettiva di chi lavora a ritmi infernali e il cui stipendio mensile è un decimo del costo al giorno di una stanza. Condividerà risate, battibecchi e alla fine anche la lotta dei colleghi per migliorare le loro condizioni di lavoro. Traendo spunto dalla lotta dei dipendenti di un grand hotel parigino, Nessim Chikhaoui firma una commedia sociale allegra e furiosa. Senza manicheismo e con un notevole senso dei dettagli, riesce a concentrarsi tanto sull’orgoglio di queste donne di appartenere, anche solo in minima parte, a un’istituzione di lusso, quanto sulla loro rabbia per essere state sfruttate. La regia comunque privilegia sempre l’energia (che sia comica o arrabbiata) trasmessa con generosità da un ottimo cast.
Guillemette Odicino, Télérama

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1624 - 25 luglio 2025
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