Cultura Schermi
La ragazza del coro
Jara Sofija Ostan
Slovenia / Croazia Italia / Serbia 2025, 89’. In sala
La ragazza del coro (dr)

Nel suo elegante debutto, la regista slovena Urška Djukić reinventa lo stereotipo del risveglio sessuale di una ragazza cattolica. E, se ce ne fosse il bisogno, fornisce l’ennesima prova che nessun insegnante al mondo può essere crudele e violento come quello di musica. Così dopo J.K. Simmons in Whiplash e Isabelle Huppert nella Pianista, ora c’è Saša Tabaković nei panni di un esigente e pericoloso maestro, direttore di un coro formato da ragazze talentuose e vulnerabili. Lucija (l’esordiente Jara Sofija Ostan) è una timida sedicenne che, con la sua migliore amica, Ana-Marija (Mina Švajger), sexy, mondana e volubile, fa parte del coro della sua scuola cattolica. Il coro parte per un viaggio di una settimana oltre il confine, in Italia. Con grande irritazione del direttore, vicino al convento che ospita il coro, ci sono dei lavori in corso che disturbano le prove. Le ragazze guardano sognanti gli uomini seminudi impegnati nei lavori e, la sera, ci sono molti giochi della bottiglia e di penitenze. E poi c’è un fatidico incontro tra Lucija e il maestro del coro, e una sorta di epifania finale ci trasporta enigmaticamente alla fase successiva della vita di Lucija. Un film avvincente, interpretato in modo eccezionale.
Peter Bradshaw, The Guardian

Un crimine imperfetto
Laure Calamy
Francia / Belgio 2024, 109’. In sala

Il vivaista Michel (Dubosc) sta guidando il suo furgone attraverso le montagne quando, per evitare un orso, colpisce un’automobile ferma sul ciglio della strada e causa la morte dei due passeggeri. Nel bagagliaio ci sono due milioni di euro. Michel si allontana dalla scena senza farsi notare e, una volta a casa, chiede consiglio alla moglie (Calamy), appassionata di gialli a cui non mancano le idee per smaltire due cadaveri. Con un certo piacere seguiamo le continue evoluzioni del piano dei due malcapitati, coinvolti in una storia più grande di loro. Il film deve molto all’incursione di Laure Calamy nel terreno della commedia per il grande pubblico. Ma la trama non va molto lontano e la scrittura neanche.
Maroussia Dubreuil, Le Monde

Il professore e il pinguino
Steve Coogan
Regno Unito / Spagna 2024, 112’. In sala

Peter Cattaneo (Full monty) ha provato a creare un’opera edificante e coinvolgente partendo dalla trappola delle complessità politiche mondiali. Quando funziona, funziona. Ma in questo film non succede spesso. Siamo in Argentina, nel 1976, e i militari si preparano per un colpo di stato. In questa polveriera entra in gioco Tom Michell (Coogan), un britannico diffidente assunto per insegnare l’inglese ai figli della classe dirigente in una scuola privata di Buenos Aires. Il paese sta cadendo a pezzi ma le indicazioni del preside sono di provare a restarne fuori. E il pinguino? Durante una breve vacanza Tom salva un pinguino di Magellano e poi non riesce più a liberarsene. A scuola il pinguino conquista i cuori di tutti, tranne quelli degli uomini armati. Il professore e il pinguino è un film commovente che piacerà soprattutto a chi ama viaggiare per il mondo senza rinunciare alle comodità e offre solo accidentalmente qualche spunto di riflessione più complesso.
Ty Burr, The Washington Post

Tron. Ares
Jared Leto, Greta Lee, Evan Peters
Stati Uniti 2025, 129’. In sala
Tron. Ares (dr)

Tron è sempre stato una scommessa. Il terzo lungometraggio suona come l’ennesimo revival di una serie che non ha mai ottenuto abbastanza successo di critica e pubblico. Ma per quanto fosse innovativo l’originale del 1982, è un peccato che Ares sembri un po’ arrendersi. Un lungo prologo aggiorna la vicenda e ci lascia davanti a una gara tra due mega-aziende per creare un’intelligenza artificiale che possa essere trasferita nel mondo reale grazie a gigantesche e avanzate stampanti 3d. La frenetica sfida tra nerd poteva fornire l’opportunità per un film più intelligente, magari una specie di The social network con l’aggiunta di laser. Invece Ares ha la stessa profondità di un floppy disk. Per fortuna diversi elementi (come i bellissimi effetti speciali, Greta Lee o la brillante colonna sonora) impediscono che il dischetto risulti completamente rovinato.
John Nugent, Empire

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1635 - 10 ottobre 2025
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