A novembre del 2024 saranno passati dieci anni da quando Serial ha trasformato il podcasting da passione di pochi a fenomeno di massa, raggiungendo dieci milioni di ascoltatori in poche settimane. Dopo una seconda stagione da dimenticare e una terza forse troppo complessa, Serial torna con la quarta, la prima a essere realizzata dopo l’acquisizione da parte del New York Times. Dall’apertura della base statunitense di Guantánamo invece di anni ne sono passati quasi ventitré. Aperta a Cuba dal presidente G.W. Bush contestualmente all’invasione dell’Afghanistan, doveva servire per trattenere, processare e condannare sul posto i leader del terrorismo internazionale di matrice islamica. In realtà a finire nel campo sono stati più che altro sconosciuti o al massimo soldati semplici, non certo personalità di spicco. Eppure, nonostante oggi la paura di attentati sul territorio statunitense sia diminuita, le forze politiche continuano a voler tener in piedi quella prigione al limite della legalità, che detiene ancora circa trenta persone e costa alle casse dello stato quasi 13 milioni di dollari l’anno. Oggi sono proprio i lavoratori di Guantánamo a spingere per una chiusura, proprio perché ne riscontrano ogni giorno la scarsa efficacia. Anche per questo hanno cominciato a raccontare cos’è successo tra le mura del campo. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1557 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati