La caduta di Bashar al Assad non è stata una sorpresa per la Turchia. Alcuni funzionari turchi la consideravano inevitabile. Ma nessuno aveva previsto che sarebbe avvenuta così rapidamente. Questi sviluppi hanno fatto di Ankara la forza dominante in Siria.

Khaled Khoja, ex presidente della Coalizione nazionale delle forze rivoluzionarie e di opposizione siriane, ritiene che la Turchia, da anni impegnata a moderare Hayat tahrir al Sham (Hts), abbia avuto un ruolo chiave fin dall’inizio.

Can Acun, esperto della regione del centro studi Seta, con sede nella capitale turca, sottolinea che il paese ha pagato un prezzo alto per essere stato l’unico dell’area a sostenere sempre l’opposizione siriana, politicamente ed economicamente. Secondo Acun, Ankara ha due priorità in Siria: facilitare la riconciliazione tra i gruppi dell’opposizione e la creazione di un governo provvisorio, che dovrà affrontare questioni fondamentali come il controllo delle risorse, della rete idrica e delle aree agricole.

Nella Siria orientale dovrà contenderlo alle Forze democratiche siriane (Fds, dominate da forze curde sostenute dagli Stati Uniti). Khoja ipotizza che l’Hts potrebbe negoziare con le Fds. Acun ricorda però che la Turchia considera le Fds un gruppo terroristico legato al Partito dei lavoratori del Kurdistan (Pkk), e non accetterà il loro controllo sulle aree a maggioranza araba. Per questo potrebbe lanciare delle operazioni militari per allontanarle dalle zone di confine.

Un’altra questione cardine per Ankara è il ritorno dei tre milioni di rifugiati siriani che vivono sul suo territorio. Per favorire un loro rientro graduale in Siria bisognerà ristabilire la sicurezza e avviare iniziative di ricostruzione. Acun ritiene che i paesi del Golfo saranno i principali finanziatori, mentre Ankara guiderà la ricostruzione.◆ fdl

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it

Questo articolo è uscito sul numero 1593 di Internazionale, a pagina 20. Compra questo numero | Abbonati