Lo scorso 14 febbraio, mentre l’Air India annunciava di aver ordinato 470 aerei all’azienda statunitense Boeing e alla francese Airbus, le autorità fiscali indiane perquisivano gli uffici locali della Bbc (la tv pubblica britannica), che aveva da poco trasmesso un documentario molto critico verso il primo ministro Narendra Modi. Proprio nelle ore in cui Modi diceva di voler approfondire le collaborazioni strategiche con gli Stati Uniti e la Francia, i funzionari del Bharatiya Janata party (Bjp), compresi alcuni ministri del governo, accusavano la Bbc di perseguire obiettivi ostili all’India con l’aiuto dei partiti dell’opposizione.

Modi ha celebrato l’accordo sugli aerei con il presidente francese Emmanuel Macron e con lo statunitense Joe Biden. Il premier britannico Rishi Sunak ha espresso il suo entusiasmo su Twitter: anche il suo paese avrà dei vantaggi dall’accordo, dato che la Rolls-Royce produrrà i motori per gli Airbus. Tutto questo riflette i termini del rapporto che Modi vuole stabilire con l’occidente.

Il primo ministro indiano ha fatto più volte riferimento alle tre d – democrazia, domanda e demografia – come fattori che rendono l’India allettante per gli occidentali, un paese dove impegnarsi e fare affari. Quando Modi cominciò a parlarne nel 2014, gli Stati Uniti facevano felicemente affari con la Cina. Poi le relazioni tra Washington e Pechino sono peggiorate e la Russia ha invaso l’Ucraina. Ora Washington vuole impostare la politica internazionale sulla frattura ideologica tra democrazia e autoritarismo.

Modi ha invitato le aziende occidentali a sfruttare le opportunità offerte dal mercato in espansione dell’aviazione civile indiana. I governi occidentali ogni tanto hanno da ridire sulla prima d, quella di democrazia, ma non nascondono il loro entusiasmo per la seconda: l’ordine dell’Air India è il terzo più consistente mai ricevuto dalla Boeing per valore in dollari, ed è il secondo per quantità. “Questo accordo sosterrà più di un milione di posti di lavoro statunitensi, che in molti casi non richiederanno una laurea, in 44 stati”, ha detto Biden. “Insieme a Modi, non vedo l’ora di approfondire il nostro partenariato mentre continuiamo ad affrontare sfide globali condivise”. Per Sunak l’ordine aiuterà Londra a “far crescere l’economia”. Macron è stato descritto da Modi come un amico ed entrambi hanno festeggiato il “partenariato strategico” tra i due paesi. Il fascino del mercato indiano, alimentato dalla sua demografia, sembra più forte di quello della d di democrazia.

Londra finora è rimasta in silenzio sull’intervento delle autorità indiane nei confronti della Bbc (a marzo il ministro degli esteri britannico James Cleverly aveva detto di aver sollevato l’argomento in privato con il suo collega indiano durante un vertice del G20; il 13 aprile l’agenzia governativa indiana che si occupa di crimini finanziari ha aperto un’indagine sulla Bbc per violazione delle norme sul cambio di valuta). Il portavoce del dipartimento di stato di Washington non ha voluto esprimere un giudizio, limitandosi a sottolineare l’importanza della libertà dei mezzi d’informazione in una democrazia. La posizione del Bjp è che la Bbc non è una testata libera, ma un agente straniero con obiettivi ostili all’India. È una logica familiare alle democrazie occidentali. Gli Stati Uniti e l’Unione europea hanno imposto una serie di restrizioni ai mezzi d’informazione russi per lo stesso motivo.

La strategia di Modi cerca il sostegno e la cooperazione occidentale per le sue ambizioni nazionalistiche. Sollecita tecnologia e investimenti stranieri, ma si oppone con forza alle ingerenze occidentali sulle questioni di politica interna. Del resto, quando si tratta di scegliere tra una concreta opportunità commerciale e un astratto obiettivo morale, i governi occidentali non hanno mai avuto esitazioni. ◆ ff

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Questo articolo è uscito sul numero 1510 di Internazionale, a pagina 38. Compra questo numero | Abbonati