02 settembre 2020 15:25

La pandemia del nuovo coronavirus ha infettato più di quattro milioni di persone in Europa dalla sua comparsa in Cina, nel dicembre del 2019: è il calcolo effettuato dall’agenzia Afp basandosi sui dati ufficiali del 1 settembre. In totale, in Europa sono stati identificati 4.006.077 casi e 216.080 decessi, mentre 2.281.959 persone sono considerate guarite. Quasi un quarto di questi casi sono stati registrati in Russia (1.048.000, con 17.299 morti). Segue la Spagna con 470.973 casi e 29.152 decessi, il Regno Unito (337.168 casi e 41.504 morti) e la Francia (315.497 e 30.635).

Il numero totale di casi nel mondo ha superato i 25 milioni, i morti sono 852mila.
Il Messico ha superato i 600mila contagi e più di 65.241 morti dall’inizio della pandemia. In Brasile le vittime da coronavirus sono 122.596, mentre i contagi sfiorano i quattro milioni. L’India ha registrato 78.357 nuovi casi nelle ultime 24 ore, toccando quota 3,7 milioni, mentre il governo allenta le misure di contenimento per aiutare l’economia. Se i contagi continuassero ad aumentare a questo ritmo, l’India potrebbe presto superare Brasile e Stati Uniti.

  • In Francia il tasso di positività ai test per il covid-19 continua ad aumentare costantemente: martedì 1 settembre la percentuale di persone positive rispetto a quelle testate è stata del 4,3 per cento, contro il 4,2 per cento di lunedì, il 4,1 per cento di domenica e il 3,6 per cento del mercoledì precedente. Il 1 settembre ci sono stati circa cinquemila nuovi casi, meno del fine settimana precedente ma di più in proporzione ai tamponi fatti.
  • La Spagna è il paese europeo che sta subendo di più la seconda ondata della pandemia, con 470 mila contagi e quasi trentamila morti. Nonostante il 90 per cento della popolazione porti regolarmente la mascherina nei luoghi pubblici, l’impressione è che nel privato, in famiglia o con gli amici, le abitudini siano molto più rilassate, scrive El Confidencial.
  • Primo caso di covid-19 nel campo profughi di Moria, sull’isola greca di Lesbo. Alcuni funzionari governativi hanno dichiarato che un richiedente asilo somalo di 40 anni è risultato positivo ed è stato messo in isolamento. La struttura di Moria, che ospita circa 15mila persone, è costantemente al centro di pesanti critiche da parte delle associazioni umanitarie per le condizioni in cui sono costretti a vivere i migranti.
  • In Siria il personale sanitario in prima linea contro la pandemia muore per carenza di dispositivi di protezione individuale. Lo denuncia l’organizzazione umanitaria Human rights watch, che ha segnalato la morte di diversi medici ad agosto per sintomi da covid-19. Molti di questi non vengono sottoposti al test e non compaiono nei dati ufficiali del governo siriano.
  • Negli Stati Uniti sono state prolungate di sei mesi le misure di protezione dallo sfratto per le famiglie in difficoltà economiche.
  • I rapporti tra Washington e Oms sono ai minimi storici: la Casa Bianca ha annunciato che non parteciperà al progetto internazionale Covax per lo sviluppo e la distribuzione di un vaccino anti covid-19 a livello mondiale.
  • Le autorità dello stato di Victoria, in Australia, hanno annunciato il prolungamento dello stato di emergenza per altri sei mesi, visto l’aumento dei contagi. Al momento non c’è invece nessuna intenzione di annullare il famoso spettacolo pirotecnico di capodanno sul porto di Sidney. Intanto il pil cala del 7 per cento e il paese entra in recessione per la prima volta negli ultimi trent’anni.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it