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Fuori dai margini

Zerocalcare al festival di Internazionale a Ferrara, 3 ottobre 2020. (Francesco Alesi)

“Dubbi confusi su un presente lacerato” era il titolo di una storia a fumetti pubblicata sul numero uno dell’Essenziale, il 6 novembre 2021. L’emergenza della pandemia sembrava alle spalle e l’autore, Michele Rech, in arte Zerocalcare, descriveva le macerie che si stava lasciando dietro, il malessere sociale che sfociava in un conflitto verticale: dall’alto verso il basso, dai vertici alla base.

A un certo punto il tappo è saltato, diceva Zerocalcare. In particolare nel mondo del lavoro, dove “la deregolamentazione ha prodotto la perdita di ogni diritto conquistato”. Di diritti violati Zerocalcare, che il Guardian ha paragonato allo scrittore statunitense Hunter S. Thompson, si è occupato fin dall’inizio del suo percorso, raccontando il G8 di Genova del 2001, in cui lui era tra i manifestanti.

Le violenze della polizia contro i cortei, e alla scuola Diaz e in seguito i suoi fumetti dalla periferia romana di Rebibbia hanno raccontato le difficoltà di una generazione precaria. Le sue successive cronache da Kobane, in Siria, hanno dato voce alle speranze del popolo curdo, facendo di Zerocalcare uno dei più importanti autori italiani di graphic journalism.

Zerocalcare sarà a Ferrara il 2 ottobre, con la scrittrice Djarah Kan. Modera l’incontro Claudio Rossi Marcelli di Internazionale.

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