Difficilmente le copertine dei libri rendono giustizia al contenuto.

Queste immagini, che si vedono sui tavoli o nelle vetrine delle librerie, sono destinate prima di tutto ad attirare la curiosità. Ma talvolta, per ragioni di strategia commerciale o per un’attrazione spontanea, possono anche trarre in inganno.

Qualche giorno fa ho rischiato di non aprire un volume di medio formato, dall’aspetto gradevole e intitolato Malik Sidibé, la vie en rose.

Per attirare l’attenzione, è stata scelta una foto vista mille volte del fotografo maliano, il solo africano ad aver ricevuto il Leone d’oro alla Biennale di Venezia per la sua opera.

Oltre a essere atipica nella produzione di Malik, che ha immortalato le feste e le discoteche di Bamako negli anni sessanta e settanta, prima di dedicarsi completamente al ritratto in studio, questa foto l’avevo vista troppo spesso e ho pensato che si trattasse dell’ennesimo libro su di lui.

Sbagliato. Si tratta, infatti, di un piccolo gioiello, in cui sono riprodotte le “cartelle” dei provini del fotografo usate per separare il lavoro di ritratto dalle immagini della notte.

Una bella realizzazione con scelte originali, singolari, accompagnate dai testi pertinenti delle due curatrici, Laura Serani e Laura Incardona. È il catalogo della mostra di Reggio Emilia (Collezione Maramotti, fino al 31 luglio). In futuro cercherò di non lasciarmi ingannare dalle copertine.

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