Cultura Suoni
Tangk
Idles (Tom Ham)

“Gli Idles non sono un gruppo punk”, ha detto una volta il loro frontman Joe Talbot, anche se a dire il vero si comportano e suonano molto come un gruppo punk. Nei primi album inveivano contro il governo britannico, l’austerità, la Brexit e il servizio sanitario nazionale. Davano voce a una generazione completamente abbandonata dalla politica. In seguito si sono allontanati da questi temi perché volevano uccidere l’idea che tutti avevano di loro. In Crawler del 2021 hanno prediletto un suono più minimale in cui Talbot esplorava esperienze personali come l’incidente automobilistico in cui è quasi morto. Ora, affiancati da Nigel Godrich, lo stesso produttore dei Radiohead, hanno preso una direzione più entusiasmante. In Tangk la voce diventa più evocativa, permettendo ai testi, opachi e poetici, di non soffocare nella musica. Il brano A gospel è un esempio calzante, con quell’apertura da ninna nanna che poi assume toni jazz. Il disco ci offre una versione più compassionevole ed empatica di una band che sembra in cerca di un po’ di pace dopo anni di tumulto, ma nonostante questo gli Idles sembrano non avere ancora perso il loro cuore punk.
Elizabeth Aubrey, Record Collector

Vultures 1
Kanye West (Rachpoot, Getty)

I primi dieci anni della carriera di Kanye West sono stati quasi perfetti. Dal suo capolavoro di debutto del 2004, The college dropout, che ha appena compiuto vent’anni, fino all’uscita del suo album Yeezus, che ha rivoluzionato il genere nel 2013, West è stato davvero all’apice della sua creatività. Ma l’inizio della fine del suo dominio artistico è arrivato solo pochi anni dopo la conclusione del suo Yeezus Tour. Certo, The life of Pablo del 2016 aveva regalato dei grandi momenti musicali, ma la creazione goffa e caotica di quel disco ne aveva svalutato il valore complessivo, anticipando la crisi della carriera del rapper. Ora, grazie al costante scontro con i mezzi d’informazione e alle sue dichiarazioni antisemite, le azioni di Kanye non sono mai state così basse. Vultures 1, primo capitolo della stravagante trilogia di Ye insieme all’altro rapper Ty Dolla Sign, è arrivato l’11 febbraio dopo una serie di rinvii. L’album si apre con il brano Stars, lento e carico di gospel. Kanye West odierebbe sentirselo dire, ma la canzone migliore, quella in cui suona come il “vecchio Kanye”, è l’allegra Burn. Tutto sommato, Vultures 1 alterna ottimi momenti ad altri meno riusciti e non sposta di molto l’ago della bilancia della sua carriera. I suoi fan si troveranno nello stesso posto in cui erano prima che uscisse l’album: confusi, delusi, ma aggrappati all’idea che il Kanye di cui tutti ci siamo innamorati possa ancora offrire ottima musica che vale la pena di difendere.
Scott Glaysher, HipHopDX

Cavalieri: Lamentationes Hieremiae prophetae

Diplomatico, coreografo, organista e compositore, Emilio de’ Cavalieri è passato alla storia soprattutto per la sua Rappresentatione di anima, et di corpo (1600). Ha anche lasciato una collezione di pezzi sacri per l’ufficio delle tenebre, un rito cristiano che si recita nei tre giorni che precedono la Pasqua. Un manoscritto copiato in data incerta (tra il 1576 e il 1599) ci ha trasmesso tre raccolte delle Lamentazioni di Geremia per questo rito, con anche pezzi incompiuti e versioni alternative. I Profeti della Quinta non hanno solo preparato tutti i tre uffici delle tenebre conosciuti, ma ne hanno scoperto uno inedito. Scritti per cinque voci e continuo, queste raccolte mescolano duetti, soli e polifonie declamatorie in falso bordone: monodie accompagnate e ricche di cromatismi, glissandi, dissonanze e intervalli aspri che sono tra gli esempi più antichi dello stile che portò presto al teatro musicale. I Profeti della Quinta ne offrono una lettura senza compromessi che è un modello d’interpretazione storicamente informata e un’esecuzione di sbalorditiva potenza espressiva.
Denis Morrier, Classica

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1550 - 16 febbraio 2024

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