Antonio Azzollini

No del senato italiano all’arresto di Azzollini.
No del senato italiano all’arresto di Azzollini. L’aula di palazzo Madama ha negato gli arresti domiciliari per il senatore del Nuovo centro destra Antonio Azzollini. Era stata la procura di Trani a chiedere l’autorizzazione a eseguire la misura cautelare, perché l’ex presidente della commissione bilancio è coinvolto nell’inchiesta sulla bancarotta fraudolenta delle case di cura Divina Provvidenza. La votazione è avvenuta a scrutinio segreto: 189 senatori hanno votato contro, 96 a favore e 17 si sono astenuti. Movimento 5 stelle, Lega e la minoranza del Partito democratico hanno protestato.
La giunta del senato vota a favore degli arresti domiciliari per Azzollini

La giunta per le autorizzazioni del senato ha approvato la richiesta dei magistrati di Trani di mettere agli arresti domiciliari il senatore del Nuovo centrodestra (Ncd) Antonio Azzollini. I voti a favore sono stati tredici, i contrari sette. Sarà il senato a prendere la decisione finale. Azzollini si era dimesso nella stessa giornata di mercoledì dalla presidenza della commissione bilancio.

Azzollini è coinvolto nell’inchiesta sulla bancarotta della casa di cura Divina provvidenza, a Bisceglie, in Puglia.

Chiesto l’arresto per un senatore del Nuovo centrodestra per il crac delle case di cura Divina provvidenza

La guardia di finanza di Bari ha eseguito dieci arresti, tre in carcere e sette ai domiciliari, nei confronti di persone accusate a vario titolo di associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta e altri reati per il crac delle case di cura Divina provvidenza a Bisceglie, in Puglia. Tra i destinatari del provvedimento di arresto – ai domiciliari – c’è il senatore del Nuovo centrodestra Antonio Azzollini, presidente della commissione bilancio di palazzo Madama.

La richiesta è già stata notificata in parlamento. Ai domiciliari sono finite anche due suore che gestivano l’ente ecclesiastico: Marcella Cesa e Assunta Pulzello. Azzollini è coinvolto anche in un’inchiesta sul porto di Molfetta, ma per la richiesta che riguardava l’utilizzo delle intercettazioni il senato negò l’autorizzazione anche con i voti del partito democratico. “Mi difenderò come sempre nel processo e nelle aule parlamentari per la parte che riguarda queste” si è limitato a commentare il senatore.

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