Il 19 novembre un tribunale di Hong Kong ha condannato quarantacinque attivisti per la democrazia a pene fino a dieci anni di prigione per “sovversione”, al termine del più grande processo mai tenuto nell’ex colonia britannica per fatti legati alla sicurezza nazionale.

Gli Stati Uniti, l’Australia e le ong per i diritti umani hanno reagito denunciando l’intensificazione della repressione a Hong Kong.

L’avvocato Benny Tai è stato condannato a dieci anni di prigione, la pena più dura inflitta da quando nel 2020 è entrata in vigore a Hong Kong la nuova legge sulla sicurezza nazionale, un anno dopo la repressione di un grande movimento di protesta per la democrazia.

I quarantacinque attivisti condannati sono stati riconosciuti colpevoli di aver organizzato nel luglio del 2020 delle primarie per selezionare i candidati dell’opposizione alle elezioni per il consiglio legislativo di Hong Kong, con l’obiettivo di ottenere la maggioranza, mettere il veto alla legge di bilancio e spingere alle dimissioni Carrie Lam, che all’epoca guidava l’esecutivo locale.

Nonostante gli avvertimenti delle autorità, più di 600mila persone avevano votato alle primarie, cioè quasi un settimo degli elettori di Hong Kong.

Le autorità avevano poi revocato le elezioni per il consiglio legislativo, e Pechino aveva introdotto un nuovo sistema politico che permette di controllare strettamente i rappresentanti eletti di Hong Kong.

Nel 2021 quarantasette persone erano state arrestate e incriminate.

Di queste, trentuno si sono dichiarate colpevoli e sono state condannate il 19 novembre, mentre sedici sono state processate nel 2023: quattordici sono state riconosciute colpevoli e due sono state assolte.

I politici Au Nok-hin, Andrew Chiu e Ben Chung e l’attivista Gordon Ng, considerati gli organizzatori delle primarie, sono stati condannati a pene fino a sette anni e tre mesi di prigione.

Canberra ha espresso “forte preoccupazione” per le condanne, e in particolare per quella di Gordon Ng, che ha la nazionalità australiana.

La seconda condanna più lunga, di sette anni e nove mesi, è stata inflitta al giovane attivista Owen Chow, accusato di aver “svolto un ruolo di primo piano nella cospirazione”.

Leung Kwok-hung, 68 anni, cofondatore del partito d’opposizione Lega dei socialdemocratici, è stato condannato a sei anni e nove mesi.

La politica Leticia Wong, che ha assistito all’udienza, ha dichiarato all’Afp che molti imputati avevano deciso di dichiararsi colpevoli nella speranza di ottenere sconti di pena.

Pechino e le autorità filocinesi di Hong Kong hanno reagito alle critiche denunciando “inaccettabili interferenze” e affermando che la legge sulla sicurezza nazionale ha permesso di ristabilire l’ordine dopo l’ondata di proteste del 2019.