Due membri del braccio armato di Hamas, padre e figlio, sono stati uccisi il 4 aprile in un raid israeliano a Sidone, nel sud del Libano, ha annunciato il gruppo palestinese.
L’esercito israeliano ha rivendicato “l’eliminazione del terrorista Hassan Farhat, comandante della sezione occidentale di Hamas in Libano”, nel corso di un raid condotto prima dell’alba.
Secondo l’esercito, “Farhat era responsabile di numerosi attacchi terroristici contro civili e soldati israeliani” dall’inizio della guerra tra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza, nell’ottobre 2023.
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Le Brigate Ezzedin al Qassam, il braccio armato di Hamas, hanno annunciato in un comunicato la morte del “comandante Hassan Farhat, del figlio Hamza Farhat e della figlia”, denunciando “un vile assassinio”.
L’attacco è stato condotto nonostante la tregua in vigore dal 27 novembre, che ha messo fine alla guerra aperta tra Israele e il gruppo libanese Hezbollah.
Un giornalista dell’Afp presente sul posto ha riferito di un appartamento distrutto al quarto piano di un edificio e di danni a palazzi, negozi e automobili.
Secondo l’agenzia di stampa libanese Ani, l’attacco è stato condotto con un drone.
Il primo ministro libanese Nawaf Salam ha reagito denunciando “una flagrante violazione della tregua e dell’integrità territoriale del Libano”.
Ha invitato la comunità internazionale a “esercitare la massima pressione sul governo israeliano per costringerlo a mettere fine ai continui attacchi, molti dei quali contro zone residenziali”.
Il 28 marzo e il 1 aprile Israele aveva bombardato la periferia sud della capitale Beirut, considerata una roccaforte di Hezbollah.
L’esercito israeliano non ha ancora completato il ritiro dal sud del Libano, previsto dalla tregua, mantenendo invece la sua presenza in cinque punti strategici. Nonostante la tregua, ha condotto numerosi attacchi contro Hezbollah in territorio libanese. In due occasioni sono stati invece lanciati alcuni razzi verso il territorio israeliano, senza causare danni.