27 gennaio 2015 18:07

Weegee (1899-1968) è stato uno dei fotografi più originali e creativi del ventesimo secolo, famoso per i suoi scatti delle scene del crimine e della vita notturna di New York negli anni trenta e quaranta.

Meno note sono le foto che realizzò a metà degli anni quaranta nei cinema di Manhattan usando la pellicola infrarosso in bianco e nero. Dalle coppie ai bambini confusi e divertiti, dagli adolescenti a chi si addormenta, questi ritratti sono un omaggio potente, unico e toccante alla magia della sala cinematografica e ai suoi spettatori. Weegee ci ricorda il ruolo centrale che un’arte come il cinema ha nella nostra società.

Weeegee (pseudonimo di Arthur Fellig), era nato a Zoločiv nel regno di Galizia e Lodomiria (l’attuale Ucraina) e nel 1909 emigrò con la famiglia a New York, dove cambiò il nome di battesimo Ascher in Arthur. Si avvicinò al mondo della fotografia lavorando come tecnico di camera oscura per uno studio fotografico. Ma non amava il lavoro da impiegato, così nel 1935 diventò un freelance. Nei due anni successivi frequentò regolarmente i commissariati di polizia per conquistarsi un accesso privilegiato alle scene del crimine. Nel 1938 ottenne il permesso dalle autorità di installare nella sua auto una radio sintonizzata sulle frequenze della polizia. A causa del suo tempismo nell’arrivare nei luoghi di omicidi e rapine, si guadagnò il soprannome Weegee, interpretazione fonetica di Ouija, la tavola usata nelle sedute spiritiche. Un’altra versione fa risalire il nome a squeege boy, assistente di camera oscura.

L’International center of photography, che gestisce l’intero archivio dell’autore, ha organizzato la mostra Weegee: at the movies! fino al 14 giugno 2015, all’interno del cinema Bow Tie Chelsea di New York per celebrare la sua riapertura.

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