20 ottobre 2015 17:28

Quando diceva “Salta!” tutti saltavano: da Groucho Marx a Marilyn Monroe, da Richard Nixon a Audrey Hepburn, racconta la giornalista Carole Naggar su Time.
“Se chiedi a una persona di saltare la sua attenzione è più che altro rivolta all’atto di saltare, quindi qualsiasi maschera cade”, aveva spiegato il fotografo Philippe Halsman.

Conosciuto soprattutto per i ritratti di celebrità, Halsman ha sperimentato per tutta la vita con il mezzo fotografico: aveva un approccio diretto, una perfetta padronanza tecnica e una forte attenzione per i dettagli. Si è dedicato al ritratto, alla moda, al reportage, alla pubblicità e ha collaborato per più di trent’anni con l’artista catalano Salvador Dalí.

La mostra al Jeu de Paume a Parigi ripercorre con oltre trecento opere e documenti originali i quarant’anni di carriera di Halsman, dal suo debutto negli anni trenta a Parigi, fino al successo raggiunto nel suo studio di New York tra il 1940 e il 1970.

Nel decennio parigino ha collaborato con riviste come Vogue, Vu e Voilà, realizzando ritratti di Marc Chagall, Le Corbusier e André Malraux; e ha esposto con fotografi come Man Ray, André Kertész e Brassaï.

Nel 1940 l’invasione tedesca segna una pausa nella sua carriera e si trasferisce a New York con la famiglia. Apre poi il suo studio e riprende a lavorare con vari giornali tra cui Life, per cui realizzerà 101 copertine.

La mostra Étonnez-moi, a Parigi, sarà aperta fino al 24 gennaio 2016.

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