14 luglio 2016 17:33

Fin dalla nascita della fotografia, il mondo della prostituzione ha sempre nutrito e ispirato la fantasia dei fotografi. La mostra Scarlet muse racconta questa relazione attraverso gli scatti di venti autori che hanno saputo osservarlo da vicino senza scadere nel gusto pruriginoso per il proibito.

I fotografi scelti per Scarlet muse rivelano invece una connessione profonda e un sincero affetto per i loro soggetti. Non mostrano solo momenti intimi ma raccontano anche storie di individui che ci permettono di osservare i comportamenti umani da un punto di vista fuori dell’ordinario.

Tra i lavori esposti, c’è Les amies de place Blanche di Christer Strömholm, padre della fotografia svedese contemporanea. Tra gli anni cinquanta e sessanta, Strömholm documentò le notti parigine delle transessuali che lavoravano nelle strade intorno a place Blanche, nel quartiere di Pigalle. Le transessuali all’epoca rappresentavano una sottocultura nella sottocultura, come scrive il Guardian; molte si prostituivano per guadagnare abbastanza da volare a Casablanca e cambiare sesso. Erano continuamente esposte ai rischi della vita di strada e all’umiliazione. Strömholm diventò loro amico e riuscì a stabilire una complicità che ha reso Les amies de place Blanche un’opera onesta e fondamentale per la fotografia del dopoguerra.

Scarlet muse rimarrà alla galleria Daniel Cooney fine art di New York fino al 22 luglio 2016.

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