Le canzoni di Aya Nakamura sono state ascoltate più di sette miliardi di volte sui servizi di streaming e lei è considerata la cantante francese più popolare al livello internazionale. Nel 2023 è entrata nella storia quando i biglietti per i suoi tre concerti in programma all’Accor Arena di Parigi sono andati esauriti in appena quindici minuti.

Eppure Aya Nakamura ha dovuto difendersi dal razzismo e dall’ignoranza dei politici di estrema destra, che si sono opposti a una sua possibile esibizione alla cerimonia d’inaugurazione delle Olimpiadi di Parigi, che cominceranno il 26 luglio 2024.

Il 15 marzo la procura della capitale ha aperto un’inchiesta per presunte discriminazioni verso la cantante. La denuncia che ha innescato il procedimento giudiziario è stata depositata dalla Lega internazionale contro il razzismo e l’antisemitismo, che ha sede proprio in Francia.

Secondo voci diffuse dai mezzi d’informazione, Emmanuel Macron vorrebbe affidare a Nakamura il ruolo principale nella cerimonia d’apertura dei giochi olimpici per l’interpretazione di alcuni successi della leggendaria Édith Piaf.

Ma le lamentele di politici di destra e di opinionisti televisivi, secondo i quali Nakamura non è “abbastanza francese” per cantare i brani di Piaf, hanno fatto emergere il razzismo e i pregiudizi di classe che minacciano di gettare un’ombra sulle Olimpiadi.

La ministra della cultura, Rachida Dati, ha lanciato l’allarme parlando di “puro razzismo”, mentre l’ex calciatore Lilian Thuram, che guida una fondazione impegnata contro i pregiudizi razziali, ha dichiarato: “Su quali criteri si basa esattamente chi sostiene che Aya Nakamura non può rappresentare la Francia? Io lo so benissimo quali sono quei criteri, dato che quando giocavo c’era sempre qualcuno convinto che la nostra nazionale non fosse del tutto francese perché in campo c’erano troppi neri”.

Nakamura ha 28 anni. È cresciuta nelle case popolari della banlieue parigina di Seine-Saint-Denis, esattamente gli stessi quartieri che il comitato organizzativo delle Olimpiadi ha promesso di mostrare e celebrare all’inaugurazione.

Aya Coco Danioko, questo il suo vero nome, è nata in Mali ed è arrivata in Francia quando era ancora in fasce. Ha vissuto nella cittadina di Aulnay-sous-Bois insieme ai fratelli e alla madre, una griotte, ovvero una poeta e cantante tradizionale maliana. Ha scelto il cognome d’arte Nakamura in omaggio a Heroes, serie tv statunitense di supereroi. Il suo talento è stato scoperto quando a diciannove anni ha pubblicato alcune canzoni su internet.

I suoi testi, che spesso scrive sull’iPhone, parlano soprattutto d’amore, usando un linguaggio molto diretto, e hanno rapidamente conquistato migliaia di ascoltatori.

In ogni continente

I critici musicali sostengono che nessuna cantante francese, nemmeno Édith Piaf all’apice della carriera, abbia mai avuto un pubblico globale paragonabile a quello di Nakamura, che raggiunge appassionati di ogni classe sociale. La sua canzone più famosa, Djajda, ha avuto quasi un miliardo di riproduzioni solo su YouTube. La musica di Nakamura è marcatamente francese, influenzata dallo zouk (uno stile pop francocaraibico della Guadalupa e della Martinica) e dai ritmi afro­beats dell’Africa occidentale. Se altri gruppi francesi da esportazione come i Daft Punk hanno scelto di cantare in inglese, Nakamura ha saputo costruirsi un seguito globale usando il francese.

Alcuni politici, tra cui il presidente del senato Gérard Larcher (I repubblicani, centrodestra), hanno attaccato Nakamura per il suo francese poco ortodosso, spesso gergale. Diversi esponenti del mondo della cultura hanno sottolineato che Nakamura appartiene a una lunga tradizione di artisti e sperimentatori della lingua francese, dal poeta Charles Baudelaire al musicista Serge Gainsbourg. Si è chiesta la cantante Princess Erika: “Dove vivono queste persone che sostengono che Aya non parli francese? La sua non è solo una lingua poetica. È il francese dei giovani”.

L’anno scorso, intervenendo in un programma televisivo, Nakamura ha precisato: “Molte persone parlano come me e molti ragazzi mi capiscono”.

Anche Mekolo Biligui, giornalista specializzata in musica rap, è intervenuta nel dibattito: “Questa discussione fa capire bene cosa sia il razzismo nel nostro paese. Non è la prima polemica del genere. Quando il rapper Youssoupha era stato scelto dalla nazionale di calcio per incidere la canzone ufficiale in vista degli europei del 2021, l’estrema destra aveva protestato, così come quando il rapper Black M doveva esibirsi per il centenario della battaglia di Verdun. La lista comincia a essere lunga. Questi interpreti hanno in comune il fatto di essere neri, e in Francia c’è un problema con gli artisti neri. Per molto tempo il paese ha saputo nascondere il suo razzismo, ma ormai non ci riesce più”.

Biligui osserva che durante i dibattiti televisivi della settimana Nakamura, un’artista pop, è stata erroneamente definita “rapper” solo perché è nera. “Per capire se un artista sta diventando davvero popolare in Francia basta vedere se ai matrimoni si suona la sua musica”, spiega Biligui. “Le canzoni di Nakamura si sentono ovunque, soprattutto ai matrimoni. È molto popolare ed è diventata la colonna sonora di tanti aspetti della vita quotidiana. Riceve critiche classiste perché usa lo slang, ma la vivacità della lingua francese ha sempre assorbito slang diversi nelle diverse città e regioni, sia nel nord sia nel sud, e soprattutto a Parigi”.

“Oggi cercano di sminuirla perché viene da un quartiere operaio e ha origini africane”, prosegue la giornalista, “ma in realtà è un’artista contemporanea e fa assolutamente parte della cultura francese. È influenzata dallo zouk, la musica pop afrocaraibica della Martinica e della Guadalupa, che sono territori francesi. Quindi la sua musica rappresenta il nostro paese al 100 per cento”.

Christelle Bakima Poundza, autrice del saggio Corps noirs (Les Insolentes 2023), incentrato sulle donne nere nel mondo della moda francese, ricorda che Nakamura nel 2021 è stata la prima artista francese non bianca ad apparire sulla copertina di Vogue France. Secondo Poundza, però, quel riconoscimento è arrivato troppo tardi nella carriera di Nakamura, che è apparsa sulle copertine delle riviste meno di altre e altri cantanti bianchi nonostante avesse venduto milioni di copie.

Nemmeno in casa

Bakima Poundza, che l’anno scorso ha organizzato la prima conferenza sull’impatto culturale di Nakamura, è favorevole a una sua performance alle Olimpiadi e pensa che la classe politica francese sia stata troppo lenta nel prendere le difese della cantante attaccata dall’estrema destra: “È la prima artista che potrebbe davvero rappresentare tutti, perché la ascoltano tutte le generazioni. È l’unica artista che permetterebbe al nostro paese di apparire multiculturale. E invece non riusciamo a difendere questa immagine nemmeno a casa nostra”.

Secondo Poundza l’attacco a Nakamura è l’ennesimo contro le donne nere di successo, sulla scia delle molestie all’ex ministra della giustizia Christiane Taubira quando ha guidato la campagna per legalizzare il matrimonio omosessuale e quelle del 2022 contro la parlamentare Rachel Keke, originaria della Costa D’Avorio.

Poundza sostiene che il dibattito stia aggravando un “clima ostile” nei confronti delle persone non bianche in Francia, dopo un anno segnato dalle rivolte seguite all’omicidio del diciassettenne di origini algerine Nahel M. – ucciso dalla polizia a Nanterre, un comune della periferia nordovest di Parigi – e alla nuova legge sull’immigrazione, molto restrittiva. Il messaggio a Nakamura è preciso, ed è rivolto ad altri come lei: “Se proverete a rappresentare la Francia, questo è quello che vi aspetta: le molestie”.

Non è ancora chiaro se alla fine la cantante si esibirà alla cerimonia delle Olimpiadi, ma il comitato organizzatore sta cercando di limitare i danni e ha dichiarato: “Siamo sconvolti dalle aggressioni razziste contro Aya Nakamura. Sosteniamo senza incertezza l’artista francese più ascoltata al mondo”. ◆ as

Biografia

1995 Nasce a Bamako, in Mali. Pochi mesi dopo la famiglia si trasferisce ad Aulnay-sous-Bois, in Francia.
2014 Pubblica la sua prima canzone, Karma, su Facebook.
2017 Esce Journal intim, il suo primo disco.
2021 Ottiene la cittadinanza francese.
Marzo 2024 La rivista Express rivela che il presidente Emmanuel Macron le ha proposto di esibirsi alla cerimonia d’inaugurazione delle Olimpiadi. Politici e giornali di destra la attaccano con frasi razziste.


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Questo articolo è uscito sul numero 1559 di Internazionale, a pagina 76. Compra questo numero | Abbonati