Come sarà un mondo a bassa crescita? Secondo un’analisi del Fondo monetario internazionale (Fmi), dopo la grande crisi finanziaria del 2008-2009, la crescita reale (al netto dell’inflazione) dell’economia mondiale ha rallentato. Nel 2029 sarà intorno al 3 per cento all’anno, quasi un punto in meno del 3,8 per cento di vent’anni prima. Le cause sono molte, tra cui i problemi della Cina. Con una bassa crescita attesa si fanno pochi investimenti e il debito è più difficile da ripagare. Che si può fare? L’Fmi rilancia per l’ennesima volta le riforme strutturali, che dovrebbero aumentare il potenziale di crescita dei vari paesi. Ma sappiamo quanto sono difficili da approvare (vedi l’Italia o la Francia in questi anni). L’unica vera speranza sembra essere l’intelligenza artificiale, che potrebbe aumentare la produttività del lavoro e dunque la crescita fino a uno 0,8 per cento in più all’anno. Proprio quello che ci manca.

Previsioni come queste spingeranno a prendersi un po’ più di rischi nell’applicazione dell’intelligenza artificiale, perché il timore della crescita stagnante sarà più forte di quello degli effetti collaterali dell’innovazione. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1559 di Internazionale, a pagina 102. Compra questo numero | Abbonati