Scienza

La mappa dei kakapo

Grazie a una collaborazione internazionale è stato mappato il genoma di quasi tutti i kakapo viventi, più quello di una cinquantina di esemplari deceduti. Il kakapo (Strigops habroptila) è una specie di pappagallo notturno, endemico della Nuova Zelanda, a rischio di estinzione. È il pappagallo più pesante del mondo (alcuni maschi superano i tre chili) e vive fino a 90 anni. Non vola, ma si arrampica sui tronchi o cerca il cibo per terra. Prima dell’introduzione di predatori come gatti e ratti, questi uccelli erano diffusi in tutto il paese. Ora si contano circa 250 esemplari, confinati su cinque isole senza predatori, e gli accoppiamenti tra consanguinei aumentano l’incidenza delle malattie. Il sequenziamento, spiega , sarà utile per studiare la loro suscettibilità alle malattie, individuare varianti cruciali per la sopravvivenza e per decidere quali individui trasferire per aumentare la diversità.

Gli antenati quasi estinti

Tra i 900mila e gli 800mila anni fa gli antenati umani potrebbero essere stati prossimi all’estinzione. In quel periodo la popolazione umana in Africa ed Eurasia si sarebbe ridotta a circa 1.300 individui in età riproduttiva, forse a causa del clima, diventato molto rigido, e di altre condizioni ambientali difficili. Lo studio si basa sull’analisi del genoma di circa tremila individui moderni, appartenenti a dieci popolazioni africane e a quaranta non africane. Le differenze genetiche sono state analizzate con un nuovo metodo matematico, chiamato FitCoal. Lo strumento stima la grandezza di una popolazione nel tempo, basandosi sullo sviluppo demografico e sulla diversità genetica attuale. Secondo la rivista Science, 930mila anni fa la popolazione potrebbe essere diminuita del 98,7 per cento. Per 117mila anni ci sarebbe stato un “collo di bottiglia”, che avrebbe ridotto la diversità genetica attuale. Alla fine del periodo potrebbero essere emersi tre tipi umani: i sapiens, i neandertal e i denisova. L’ipotesi andrebbe confermata da altri studi, basati sul ritrovamento di fossili o utensili. ◆

Un olfatto digitale

Una ricerca pubblicata su Science ha progettato una rete neurale in grado di riconoscere l’odore di un centinaio di composti analizzandone le strutture molecolari. Questo modello di intelligenza artificiale è stato allenato con i dati della struttura di cinquemila sostanze odorose e una cinquantina di parole come “fruttato” o “erbaceo”. Le descrizioni degli odori sono state paragonabili, se non superiori, a quelle degli annusatori umani addestrati. In futuro il sistema potrebbe servire a progettare nuovi profumi sintetici e a capire come il cervello umano interpreta ogni odore.

Cinghiali ancora radioattivi

Joachim Reddermann, TU Wien

Perché alcuni cinghiali in Baviera (Germania) sono così contaminati da cesio radioattivo da non essere sicuri per il consumo? Secondo , come si pensava la contaminazione deriva in parte dall’incidente della centrale nucleare di Černobyl nel 1986. Tuttavia, tra il 10 e il 68 per cento della contaminazione potrebbe essere dovuta ai test nucleari condotti negli anni sessanta. Il cesio potrebbe essere passato dal suolo ai funghi sotterranei e quindi ai cinghiali che li mangiano.

Pilota artificiale

Un sistema basato sull’intelligenza artificiale, Swift, è riuscito a battere dei giocatori umani in una gara di droni, scrive Nature. Nelle gare di droni si deve completare un percorso tridimensionale il più velocemente possibile. Il pilota guida grazie alle immagini raccolte da una videocamera sul drone, che è anche dotato di sensori di velocità e accelerazione. Tuttavia, i piloti umani si sono dimostrati più adattabili in condizioni ambientali differenti da quelle previste, come una luce diversa.

Immagine di Jingyao Dou

Genetica Raccogliere dna dalla superficie delle foglie di una pianta potrebbe aiutare a stabilire quali animali sono presenti in una zona. La tecnica è stata usata in una zona di vegetazione tropicale terrestre del Kibale national park in Uganda. È stato individuato il dna di 52 vertebrati selvatici, tra i quali 26 uccelli e 24 mammiferi. È stato isolato anche il dna di un pesce, probabilmente predato da un uccello, scrive Current Biology.

Astronomia È stato trovato un pianeta oltre il nostro sistema solare che è molto grande e molto denso. Chiamato Toi-1853 , ha una massa pari a 73 volte quella terrestre e dimensioni simili a quelle di Nettuno. Le caratteristiche del pianeta sono sorprendenti e la sua origine non è chiara. Secondo Nature, l’esopianeta potrebbe derivare da collisioni multiple di protopianeti.

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1528 - 8 settembre 2023
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