27 novembre 2014 17:10

I ricercatori dell’università statunitense Carnegie Mellon hanno usato alcune pagine di Harry Potter e la pietra filosofale, il primo romanzo della saga di Harry Potter, per studiare che cosa succede nelle diverse aree del cervello mentre leggiamo.

Attraverso la risonanza magnetica funzionale (fMri), i ricercatori hanno potuto vedere quali aree cerebrali si attivano durante la lettura e hanno poi analizzato i dati scomponendoli in brevi segmenti di quattro parole.

Grazie agli otto volontari che hanno letto il nono capitolo di Harry Potter e la pietra filosofale, dove è descritta la prima lezione di volo con le scope del protagonista, si è visto che il movimento dei personaggi attiva le stesse aree cerebrali che si usano per percepire il movimento delle persone reali. Allo stesso modo, i personaggi della storia sono collegati all’attivazione delle zone del cervello usate per elaborare le intenzioni delle persone reali.

In che modo il cervello crei queste codifiche neurali è ancora un mistero, hanno precisato gli studiosi su PlosOne, ma l’indagine è un primo passo per comprendere quali aree sono coinvolte nei sottoprocessi della lettura, come per esempio analizzare una frase, determinare il significato delle parole o capire le relazioni tra i personaggi.

Non solo la ricerca ha permesso di individuare dove sono i neuroni che si attivano, ma ha rivelato anche “quali informazioni sono codificate dai diversi neuroni”, ha spiegato Tom Mitchell, il direttore del dipartimento Machine learning della Carnegie Mellon university che ha condotto lo studio.

La migliore comprensione dei processi alla base della lettura possono essere utili negli studi sui disturbi del linguaggio o dell’apprendimento come la dislessia.

La ricerca è stata pubblicata qui. Ap, PlosOne, Carnegie Mellon University

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