30 dicembre 2014 10:16

Un tribunale speciale per i crimini di guerra del Bangladesh ha condannato a morte il leader islamista Azharul Islam con accuse di stupro, omicidio di massa e genocidio commessi durante la guerra d’indipendenza del paese del 1971.

Azharul Islam, 62 anni, assistente del segretario generale del più grande partito islamista del paese, il Jamaat-e-Islami, è la sedicesima persona a essere condannata per le atrocità commesse nei nove mesi di guerra civile in cui hanno perso la vita tre milioni di persone.

Secondo il tribunale Azharul Islam è colpevole di aver ucciso 1.200 persone, tra cui centinaia appartenenti alla minoranza indù nel distretto di Rangpur. “Non ci sono dubbi che si è trattato di un omicidio di massa”, ha affermato il giudice Enayetur Rahimjudge Rahim.

L’avvocato di Azharul Islam ha rigettato le accuse e ha dichiarato che il suo assistito farà ricorso in appello alla corte suprema. Al Jazeera

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