09 marzo 2015 16:54

Il tribunale di Milano ha stabilito che il requisito della cittadinanza italiana o comunitaria per entrare nelle graduatorie per le supplenze nelle scuole secondarie è discriminatorio. Il giudice ha accolto il ricorso di due professori immigrati regolarmente residenti in Italia da molti anni, esclusi dai bandi per le supplenze nelle scuole perché non avevano la cittadinanza. Requisito che non è più necessario per accedere al pubblico impiego e all’insegnamento nella scuola statale.

Il tribunale ha anche bocciato la clausola di priorità nell’insegnamento delle lingue straniere assegnata ai docenti italiani. È stata anche ordinata la riapertura dei termini per proporre la domanda di supplenza, cosa che potrebbe portare all’aggiornamento di tutte le graduatorie nazionali per le supplenze nelle scuole secondarie di primo e di secondo grado. La Repubblica

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