23 aprile 2015 19:53

Il 26 aprile il Kazakistan andrà alle urne per le elezioni presidenziali. E Nursultan Nazarbaev, al potere dal 1991, è ancora il favorito

  • Il Kazakistan è un paese sovrano dal dicembre del 1991, quando ha dichiarato l’indipendenza dall’Unione Sovietica, di cui faceva parte dal 1920. In precedenza i suoi territori erano stati annessi all’Impero russo nella prima metà dell’ottocento. Ha 17 milioni di abitanti e un pil pro capite di 13.609 dollari (2013), il più alto dell’Asia centrale, grazie alle esportazioni di petrolio.
  • Dal 1991 è governato con metodi autoritari dal presidente Nursultan Nazarbaev, che nel 1989, ai tempi dell’Unione Sovietica, era già primo segretario del Partito comunista kazaco. Nazarbaev è stato eletto presidente nel dicembre del 1991 ed è stato confermato in quattro votazioni, l’ultima nel 2011. Secondo l’Osce, le elezioni non hanno mai rispettato standard accettabili di trasparenza e imparzialità.
  • Secondo l’Ufficio internazionale kazaco per i diritti umani e lo stato di diritto, nel paese “continuano a essere arrestate persone per avere organizzato manifestazioni pacifiche. Inoltre viene regolarmente violata la libertà di coscienza e di religione dei cittadini”. Anche la libertà di opinione è fortemente limitata, denuncia Tamara Kaleeva, dell’ong Adil Soz, e le misure repressive “non riguardano solo i materiali pubblicati, ma ormai anche le comunicazioni personali dei cittadini”.

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