30 aprile 2015 15:01

Un tribunale di Mingora, nel nordovest del Pakistan, ha condannato all’ergastolo dieci persone per l’attacco avvenuto nel 2012 contro l’attivista e premio Nobel per la pace Malala Yousafzai. La ragazza, che all’epoca aveva 15 anni, era a bordo dello scuolabus che la riportava a casa quando è stata raggiunta da colpi di arma da fuoco alla testa e alla spalla.

Malala Yousafzai è originaria di Mingora, nella valle dello Swat. Tra il 2007 e il 2009 la regione è finita sotto il controllo dai taliban, che hanno chiuso le scuole e imposto la legge islamica. Nel 2009 Malala ha cominciato a scrivere un blog sotto lo pseudonimo Gul Makai sul sito della Bbc, raccontando la sua esperienza e quella degli altri bambini sotto il dominio dei taliban. La sua identità è stata rivelata in un’intervista l’anno successivo. Il 10 ottobre 2013 ha vinto il premio Sakharov per la libertà di pensiero, assegnato ogni anno dal parlamento europeo, e nel 2014 le è stato assegnato il premio Nobel per la pace.

Tra i dieci condannati non è compreso l’uomo identificato come leader del gruppo e mente dell’attacco, Mullah Fazlullah, e gli uomini che hanno attaccato l’autobus e sparato. Le accuse esatte nei confronti dei condannati non sono state diffuse.

Malala Yousafzai oggi vive nel Regno Unito con la sua famiglia, dove era stata operata dopo l’attentato.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it