26 giugno 2015 13:16
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Il Vaticano e la Palestina hanno firmato l’accordo che riguarda le attività della chiesa cattolica nei territori controllati dall’autorità palestinese. Nell’accordo si riafferma il sostegno a una “soluzione negoziata e pacifica della situazione nella regione” e si esorta a compiere “decisioni coraggiose” per mettere fine al conflitto tra Israele e Palestina con una soluzione dei due stati. Israele ha espresso il suo disappunto e ha avvertito che l’accordo “danneggerà gli sforzi per la pace”.

L’intesa sul testo dell’accordo era stata raggiunta il 13 maggio e aveva sollevato le critiche del governo israeliano, che aveva minacciato di prendere provvedimenti. Si è trattato del primo documento ufficiale bilaterale tra il Vaticano e lo stato della Palestina e costituisce un riconoscimento diplomatico. L’accordo precedente, concluso nel 2000, portava infatti la firma dell’Organizzazione per la liberazione della Palestina (Olp).

Il riconoscimento è stato sottolineato da monsignor Paul Richard Gallagher, ministro degli esteri della santa sede, che al momento della firma dell’accordo ha parlato di un “segno del cammino compiuto dall’Autorità palestinese negli ultimi anni e soprattutto dell’approvazione internazionale culminata nella risoluzione dell’assemblea generale dell’Onu, del 29 novembre 2012, che ha riconosciuto la Palestina quale stato osservatore non membro delle Nazioni Unite”.

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