06 luglio 2015 12:33
Yanis Varoufakis ad Atene, il 5 luglio 2015. (Alkis Konstantinidis, Reuters/Contrasto)

I risultati del referendum, le parole di Tsipras, le reazioni dei creditori, le banche greche e i mercati internazionali. Ecco cosa è successo nelle ultime 24 ore in Grecia e gli appuntamenti principali di oggi.

Com’è andato il referendum. Ieri in Grecia si è tenuto il referendum sulla proposta dei creditori, voluto dal governo di Alexis Tsipras dopo il fallimento delle trattative. I sondaggi, che prevedevano un testa a testa, sono stati nettamente smentiti e il no ha vinto con il 61,3 per cento dei voti. Il sì si è fermato al 38,6 per cento. Alta l’affluenza (62,5 per cento). La proposta dei creditori è stata quindi respinta dagli elettori greci. Migliaia di persone sono scese in piazza ad Atene per festeggiare. Subito dopo l’arrivo dei risultati, l’ex premier conservatore e leader del partito Nea Demokratia, Antonis Samaras, si è dimesso. Si era esposto in prima persona per la vittoria del sì.

Le parole di Tsipras. Ieri sera il premier Alexis Tsipras ha tenuto un discorso alla tv pubblica greca. Ha ringraziato tutti gli elettori, anche quelli che hanno votato per il sì, ha ribadito che il referendum non riguardava l’uscita di Atene dall’euro e ha detto che, forte della vittoria, riprenderà subito le trattative per trovare un accordo con i creditori. Ha inoltre ribadito che vuole rimettere il taglio del debito di Atene al centro delle negoziazioni.

Varoufakis si è dimesso. Stamattina, a sorpresa, il ministro delle finanze greco Yanis Varoufakis ha annunciato le dimissioni sul suo blog, motivando la sua decisione con la volontà di aiutare Tsipras a raggiungere un accordo al tavolo dei negoziati. “Subito dopo l’annuncio del risultato del referendum, sono stato informato di una certa preferenza da parte di alcuni partecipanti all’eurogruppo, e di partner ‘assortiti’, per la mia… ‘assenza’ dai loro incontri. Un’idea che il premier ha ritenuto potrebbe aiutarlo a raggiungere un accordo”, ha scritto Varoufakis. Il governo greco sta valutando il suo successore.

Le reazioni dei creditori. Il governo della Germania, il creditore più esposto tra i paesi dell’eurozona, questa mattina ha affermato che la porta delle trattative resta aperta. Tuttavia il portavoce della cancelliera Angela Merkel, Steffen Seibert, ha avvertito che allo stato attuale non vi sono le condizioni per avviare una trattativa su un nuovo programma di aiuti. La questione dipenderà dalle proposte che arriveranno da Atene. Il presidente dell’eurogruppo, Jeroen Dijssebloem, ha convocato una riunione dei ministri economici dell’eurozona martedì 7 luglio. Nella stessa giornata, si terrà anche l’incontro dei capi di stato e governo dei paesi con la moneta unica, per discutere un piano di aiuti umanitari.

Le banche greche restano chiuse. La situazione economica della Grecia resta molto difficile. Le banche sono rimaste chiuse anche stamattina. Dai bancomat si possono prelevare al massimo 60 euro. Gli esperti sono divisi sulle possibili conseguenze del referendum: secondo alcuni a questo punto le possibilità di un’uscita di Atene dall’euro sono più alte, secondo altri ci sono ancora speranze per un accordo con i creditori. La Banca centrale europea deve decidere se e quanto mantenere il fondo di liquidità d’emergenza per gli istituti greci.

Le borse in calo. L’esito del referendum ha influenzato l’apertura delle principali borse europee e asiatiche. Stamattina il Ftse 100, l’indice generale dell’eurozona, ha aperto sotto dell’1 per cento. I listini di Tokyo, Seul e Hong Kong hanno tutti aperto al ribasso; unica eccezione, Shanghai, che ha registrato un +2,6 per cento. Le perdite sono comunque ridotte, segno di un clima di attesa sui mercati.

Cosa succede oggi. Sono in programma alcuni vertici per discutere delle conseguenze del referendum. Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha telefonato ai vertici delle tre istituzioni comunitarie coinvolte: il presidente dell’eurogruppo Jeroen Dijsselbloem, il presidente del Consiglio europeo Donald Tusk e Mario Draghi, direttore della Banca centrale europea. Il presidente francese François Hollande aspetta nel pomeriggio a Parigi la cancelliera tedesca Angela Merkel. Domani, i due incontreranno a Bruxelles i capi di stato e governo degli altri paesi della zona euro.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it