13 luglio 2015 15:50
Un incontro sul nucleare iraniano a Vienna, il 6 luglio 2015. (Leonhard Foeger, Reuters/Contrasto)

I diplomatici europei e cinesi fanno pressioni perché venga firmato entro oggi un accordo sul programma nucleare iraniano, ma Washington e Teheran – i principali protagonisti delle trattative in corso a Vienna – prendono tempo.

Gli ultimi colloqui sono cominciati diciassette giorni fa nella capitale austriaca, anche se le trattative tra l’Iran e la comunità internazionale in realtà vanno avanti da dodici anni.

Secondo fonti della diplomazia europea citate dal Guardian, i maggiori ostacoli sono stati superati, ma i diplomatici statunitensi restano molto cauti, così come la delegazione iraniana.

Se saranno confermati i termini dell’accordo attuale, l’Iran accetterà delle limitazioni al suo programma nucleare in cambio della sospensione di gran parte delle sanzioni da parte dei paesi occidentali. Teheran inoltre aprirebbe i suoi stabilimenti agli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea).

L’accordo, una volta annunciato, non avrebbe effetto immediato. Ecco le tappe previste, secondo il Guardian.

  • L’intesa dovrà essere approvata da Washington e Teheran. Il congresso statunitense avrà 60 giorni per esaminare l’accordo e poi altri 22 giorni per approvarlo. In caso di voto contrario, Barack Obama potrebbe mettere il veto e si andrebbe quindi verso un altro voto, in grado teoricamente di annullare il veto presidenziale. Per annullarlo servirebbero 67 voti. Anche il parlamento iraniano, il majlis, dovrà esaminare l’intesa, ma senza scadenze precise.
  • Ammesso che ottenga l’approvazione del congresso statunitense e del parlamento iraniano, l’accordo dovrà anche essere recepito da una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell’Onu. Le Nazioni Unite dovranno anche abolire le sanzioni all’Iran, a condizione che Teheran riduca le infrastrutture dedicate al nucleare.
  • L’Iran a quel punto comincerà a disattivare le centrifughe, i macchinari che servono ad arricchire l’uranio, e a ridurre le sue scorte di uranio a basso arricchimento. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) verificherà l’applicazione del programma e avrà l’autorizzazione a indagare sulle attività passate del regime.
  • Al tempo stesso il presidente statunitense Barack Obama concederà delle deroghe in materia di sanzioni economiche e finanziarie e l’Unione europea voterà sull’abolizione delle sanzioni. La condizione per l’abolizione sarà l’assicurazione da parte dell’Aiea che Teheran ha rispettato i patti.
  • L’ultimo passo, previsto per la fine del 2015, sarà la sospensione totale delle sanzioni economiche e finanziarie. Cominceranno inoltre delle ispezioni quotidiane da parte dell’Aiea, anche nei siti finora non dichiarati.

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