29 luglio 2015 15:33
Il leone Cecil nel parco nazionale di Hwange, in Zimbabwe nel 2012. (Paula French, Ap/Ansa)

La polizia dello Zimbabwe ha arrestato due persone in relazione alla morte del leone Cecil. L’animale di 13 anni, noto come una delle maggiori attrazioni turistiche del paese, probabilmente è stato ucciso il 1 luglio durante una battuta di caccia. L’uomo che ha sparato al felino è un cittadino statunitense, Walter Palmer, già ritornato in Minnesota. Le autorità dello Zimbabwe lo hanno condannato a un anno con la condizionale e alla multa di tremila dollari per aver sparato al leone fuori del parco nazionale di Hwange e per aver tentato di far credere di avergli sparato altrove.

Palmer, si è detto “dispiaciuto” e si è difeso affermando che per quanto ne sa “tutto il viaggio era stato organizzato in modo legale e gestito in modo appropriato”. Secondo le ricostruzioni il turista statunitense avrebbe pagato 50mila dollari per abbattere l’animale, ferito prima con arco e frecce, braccato per 40 ore e poi ucciso con un colpo di fucile. Cecil è stato poi scuoiato e decapitato, afferma la Zimbabwe conservation task force (Zctf), una ong locale.

I due cittadini dello Zimbabwe, il cacciatore professionista Theo Bronkhorst e il proprietario di una fattoria, Honest Ndlovu, sono stati arrestati con l’accusa di caccia illegale e rischiano fino a 15 anni di carcere. Compariranno in tribunale oggi.

Cecil, 13 anni, noto per la sua criniera nera, era semiaddomesticato ed era una delle principali attrazioni turistiche del parco nazionale di Hwange. L’animale aveva un collare gps installato dall’università di Oxford, che consentiva alle autorità di seguire i suoi movimenti. Secondo Zctf i cacciatori hanno tentato di distruggere il dispositivo.

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