09 settembre 2015 15:03

Questa sera, sul primo canale della televisione greca, si affronteranno i candidati premier alle elezioni politiche anticipate del 20 settembre. Alexis Tsipras, il primo ministro che si è dimesso il 20 agosto dopo appena sei mesi di governo, è il favorito con il 23 per cento dei consensi previsti dai sondaggi. Cercherà di prendere le distanze dal suo principale avversario Vangelis Meimarakis del partito conservatore Nea Demokratia, il secondo più votato alle ultime consultazioni, che i sondaggi danno in avvicinamento a Syriza con il 19,5 delle preferenze.

Oltre ai due principali sfidanti, il dibattito coinvolgerà anche Fofi Gennimata, leader del Pasok, il partito socialista che ha governato dal dopoguerra e ha spinto il paese nella crisi economica e finanziaria degli ultimi anni; Stavros Theodorakis del moderato Potami; Dimitris Koutsoumbas del Partito comunista e Panos Kammenos dell’ultra nazionalista Greci indipendenti. Nikos Michaloliakos, leader della neofascista Alba Dorata, non parteciperà al confronto anche se guida il terzo partito più votato alle elezioni del gennaio 2015. Gli esponenti principali di Alba dorata sono indagati per associazione a delinquere in relazione all’omicidio di un rapper da parte di un membro della formazione, alla fine del 2013.

La diretta comincia alle 21 (stesso orario, in Italia). I temi su cui i candidati certamente si confronteranno riguardano l’economia – visto che restano da mettere in pratica numerose misure di austerità previste dal piano di salvataggio concordato dal governo di Tsipras con i creditori – e l’immigrazione, poiché l’arrivo sulle isole greche di decine di migliaia migranti dalla Turchia ha messo in evidenza le difficoltà delle autorità nella gestione dei profughi.

Tsipras ha lasciato il mandato il 20 agosto dopo che una parte del suo partito ha votato contro l’accordo per il terzo salvataggio e il premier ha avuto bisogno dei voti dell’opposizione conservatrice ed europeista per farlo approvare in parlamento. All’indomani delle sue dimissioni, Syriza si è scissa e i dissidenti hanno formato un nuovo partito, Leiki Anotita (Unità popolare), che i sondaggi danno al 3,5 per cento dei voti. Provocando le elezioni anticipate, Tsipras avrebbe quindi raggiunto l’obiettivo di limitare l’impatto dell’ala radicale del partito e si trova a guidare una formazione compatta.

Nea Demokratia invece si avvicina a Syriza. Per avere dalla Commissione europea e dalla Banca centrale europea nuovi fondi per evitare l’insolvenza, Tsipras ha accettato misure di austerità che aveva promesso di respingere durante la campagna elettorale che l’ha portato alla vittoria di gennaio proprio contro Antonis Samaras, di Nea Demokratia. Ma sei mesi dopo, già al governo, Tsipras ha avuto bisogno dei voti dei conservatori per fare approvare il piano dai parlamentari. Questo cortocircuito sta favorendo Nea Demokratia.

Meimarakis ha sostituito Samaras dopo le sue dimissioni per la vittoria del no al referendum del 5 luglio, con cui i greci hanno respinto il primo patto con i creditori. Il nuovo segretario sta centrando la campagna sulle affinità con Syriza sulla necessità di restare nell’euro e di accettare le misure dei creditori. In un’intervista televisiva, ha sottolineato la sua disponibilità a collaborare con Syriza e ha dichiarato che sarebbe pronto a un governo di coalizione nel caso dovesse risultare primo alle elezioni.

Tsipras cerca di prendere le distanze: esclude la possibilità di allearsi con i conservatori e apre piuttosto a Pasok e Potami.

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