02 ottobre 2015 16:20

L’amministrazione di Amburgo, città-regione nel nord della Germania, ha approvato un provvedimento che che consente il sequestro di immobili commerciali vuoti per affidarli come case ai migranti. Il massiccio afflusso di profughi ha spinto le autorità locali a cercare degli alloggi per le migliaia di persone arrivate nelle ultime settimane, alcune delle quali stanno dormendo per strada. La nuova norma entrerà in vigore la prossima settimana.

Le autorità hanno sottolineato che si tratta di una misura di emergenza temporanea e che i proprietari dei locali che vengono prestati alle famiglie straniere saranno ricompensati. La legge di Amburgo che è la seconda città più popolosa del paese dopo Berlino, non comprende gli immobili residenziali. L’opposizione conservatrice ha condannato l’iniziativa. Nella città di Brema, invece, l’amministrazione sta prendendo in considerazione un provvedimento simile.

In settembre sono arrivati in Germania 280mila migranti, un numero pari a quello di tutto il 2014. Il governo di Berlino si aspetta che alla fine del 2015 le domande di asilo ricevute quest’anno saranno 800mila:circa quattro volte il numero dell’anno scorso. Molti sono scappati dalla guerra in Siria, Iraq o Afghanistan. Ma altri richiedenti asilo provengono dal Kosovo, dall’Albania e da altri paesi dei Balcani: le loro domande di solito vengono respinte.

Il 51 per cento della popolazione tedesca ammette di nutrire timori di fronte all’arrivo di tanti stranieri, secondo un sondaggio realizzato per la televisione pubblica Ard: un risultato che segna un aumento di 13 punti percentuali rispetto ad un analogo sondaggio di inizio settembre.

La cancelliera tedesca Angela Merkel, nel frattempo, ha visto il suo gradimento crollare di 9 punti, dal 63 al 54 per cento.

In un’intervista al settimanale Der Spiegel, il vicecancelliere e leader dei socialdemocratici, Sigmar Gabriel, ha affermato che sebbene legalmente non vi sia un limite al numero dei richiedenti asilo, “esistono dei limiti pratici alla capacità di accoglienza delle comunità locali”.

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