10 novembre 2015 14:28

Il 9 novembre il parlamento catalano ha adottato per 72 voti contro 63 una dichiarazione con cui sancisce “l’inizio del processo di creazione dello stato catalano indipendente in forma repubblicana”. Sono cominciate intanto le consultazioni per l’elezione del presidente della regione: quello uscente, Artur Mas, può contare sui voti della coalizione Junts pel Sí (62 deputati), mentre il partito antisistema Candidatura d’unitat popular (Cup, 10 deputati) ha annunciato che non lo appoggerà. Le due formazioni, di stampo indipendentista, hanno ottenuto insieme circa il 47,8 per cento dei voti alle elezioni del 27 settembre.

Mas consuma la rottura per ottenere l’appoggio della Cup
La Vanguardia

Il quotidiano più letto della Catalogna teme una “fumata nera all’orizzonte”, in quanto Mas non riuscirà secondo lui a far approvare la sua nomina dal parlamento catalano. Per questo, prosegue il giornale, “coloro che hanno auspicato l’errore del 9 novembre dovranno rifletterci sopra con urgenza e fornire, quanto prima, una correzione intelligente”.

La Vanguardia, il 10 novembre 2015.

Doppia rottura
El Periódico

Per l’editorialista Joan Tapia, “l’indipendentismo catalano dimentica la realtà e la legalità”: “Mas e la maggioranza indipendentista si trastullano da soli con il loro unico giocattolino. E questo avrà conseguenze negative per tutti”. Secondo Tapia, il voto del 27 settembre è stato “una raccomandazione all’attuale Spagna e all’atteggiamento di chiusura del Partito popolare” del premier Mariano Rajoy, “non un mandato a spaccare la Spagna”.

Il momento della legge
Abc

Per il giornale conservatore il voto dell’assemblea catalana è nientemeno che “un colpo di mano”, “un tradimento che esige una risposta”. “Non ci sarà l’indipendenza semplicemente perché è illegale e va contro la volontà della stragrande maggioranza degli spagnoli che amano la Catalogna e la ritengono un elemento imprescindibile della loro identità nazionale”.

Abc, il 9 novembre 2015.

La metà della Catalogna rompe con la democrazia spagnola
El País

“La dichiarazione di rottura con la Spagna costituzionale […] è un atto illegale e illegittimo”, scrive il quotidiano. Un atto “che richiede una risposta ferma del governo e delle forze politiche e l’uso di tutti gli strumenti dello stato – legali, giuridici, politici e istituzionali – per difendere la democrazia e la legalità”.

El País, il 9 novembre 2015.

Lo stato risponderà a Mas “solo con la legge, ma tutta la legge”
El Mundo

“È ora di rispondere a una grandissima sfida”, recita l’editoriale del quotidiano conservatore: “È cominciato il processo di secessione unilaterale della Catalogna con una serie di passi con i quali si lede la costituzione e le leggi in vigore. Per questo, lo stato – e soprattutto il governo – deve avere pronta una strategia per dare una risposta giuridica e politica a ogni iniziativa del parlamento e del governo catalani, che finora hanno portato avanti i loro obiettivi senza una risposta da parte delle istituzioni”.

In collaborazione con VoxEurop.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it