31 maggio 2016 14:27

Abbiamo un detto in Libia: “È una capra, anche se vola”. Questa frase ha le sue radici in una vecchia storiella. Due uomini stavano guardando “qualcosa” che se ne stava ferma e distante su una collina, senza riuscire a capire di cosa si trattasse. Disse il primo: “Secondo me è un falco”, e l’altro rispose, “No, è una capra”. Poiché ogni volta che due libici si ritrovano assieme in un posto si sentono obbligati a trovare un motivo per essere in disaccordo, i due continuarono ancora un po’ la loro discussione. Alla fine quel “qualcosa” spiccò il volo: l’uomo che sosteneva l’ipotesi del falco sorrise, morendo dalla voglia di dire “Cosa ti avevo detto?”, ma l’altro rispose con rabbia e convinzione: “È una capra anche se vola”.

Una situazione simile si verifica tutti i giorni, perché tendiamo a ignorare i dati di fatto più evidenti così da non dover ammettere i nostri errori.

Scoprire cosa sta succedendo

I tassi di omicidio e di reati violenti in Libia sono aumentati e la gente dà la colpa alla rivoluzione e al crollo del governo e della sua autorità, da cui sono derivati caos e mancanza di sicurezza. Si tratta di una spiegazione fallace. Solo perché una cosa è vera, ciò non significa che essa debba essere la verità o che sia tutta la verità. Nel 2011 abbiamo rimosso il cancro con un intervento chirurgico, ma non ci siamo sottoposti alla chemioterapia.

La scorsa settimana un mio amico si è svegliato e ha fatto i suoi rituali del mattino prima di andare al lavoro. Dopo essere uscito di casa, mentre stava per svoltare a sinistra prima di attraversare il ponte, ha notato molte persone in piedi che guardavano di sotto. Alcuni scattavano delle foto. Era molto strano. Si è avvicinato e ha visto le auto della polizia e alcuni poliziotti che scattavano a loro volta delle foto. Ha dovuto per forza fermarsi per scoprire cosa stava succedendo nella sua strada!

Tradizione vuole che tutte le volte che un libico trova una folla di persone radunata in un posto, si senta in dovere di scoprire cosa stia succedendo. Il mio amico doveva scoprirlo, e visto che non aveva sentito colpi di arma da fuoco o scontri, non aveva idea di cosa potesse essere andato storto quella mattina. Si è avvicinato alla folla, ha guardato verso il basso e l’ha visto.

Era morto, punto e basta, svanito, come se non fosse mai esistito

Attraverso quel ponte quasi tutti i giorni, e da quel giorno, tutte le volte che ci passo penso a quel poveretto. Era un giovane di una trentina d’anni, e si riusciva ancora a notare il suo bell’aspetto: sebbene fosse stato legato e malmenato, sembrava solo addormentato. Avevano gettato il suo cadavere da quel ponte, vicino alla spazzatura.

A parte le persone che si trovavano lì, nessun altro ha saputo nulla di lui dai notiziari, né la polizia ha rilasciato una dichiarazione. Era morto, punto e basta, svanito, come se non fosse mai esistito.

Il compito della polizia è quello di ridurre i reati e scoraggiare i criminali, e deve farlo rispettando la legge. Questa però è una storia diversa. Quali sono i metodi usati dalla polizia per raccogliere informazioni dal 1969? Be’, non ce ne sono: niente impronte digitali, niente raccolta di prove basate sul dna. Non esistono laboratori specializzati nella ricerca di risultati affidabili.

Un problema vecchio e nuovo

Nel 2014 hanno cominciato a creare dei laboratori di medicina legale con l’aiuto dei governi europei, e poiché facendo il regista e il videomaker non riuscivo a pagarmi le bollette, a volte ho fatto anche l’interprete. Forse ho scelto di lavorare con la polizia perché mio padre voleva che diventassi un poliziotto e io invece no; forse pensavo che così sarei riuscito in un certo senso a riconciliarmi con il nostro passato e a rispettare la polizia; e forse ero curioso di vedere cosa mi ero perso.

Comunque, ho avuto la possibilità di lavorare a stretto contatto con i poliziotti per otto mesi come interprete. Una parte del programma di addestramento fornito dagli esperti europei riguardava la formazione di unità di polizia scientifica. Dopo aver sprecato tempo e soldi, gli esperti e i formatori europei hanno scoperto un problema vecchio e nuovo al tempo stesso.

Un Police information point, a Tripoli, dove gli abitanti possono ricevere informazioni sulle attività della polizia britannica nel paese. La foto è stata scattata nel 2014. (Khalifa Abo Khraisse)

Il vero problema va ben oltre la necessità di ricostruire le strutture devastate dalla guerra. Hanno scoperto che anche se costruivano laboratori e insegnavano a centinaia di agenti come utilizzarli, gli agenti non erano comunque capaci di usare risultati ottenuti in laboratorio per risolvere i casi. Perché? Perché in Libia i poliziotti non sanno cercare e raccogliere le prove, figurarsi poi mantenerle integre sotto custodia finché non arrivano in laboratorio.

Avete presente le serie tv poliziesche in cui la scena del crimine è delimitata e i poliziotti si avvicinano circospetti con guanti e macchine fotografiche per raccogliere il campione di capelli che li condurrà all’assassino prima della fine dell’episodio. Be’, niente di tutto ciò accade qui, niente di tutto ciò è mai accaduto nella storia della Libia: addirittura, gli agenti raccolgono le armi del delitto a mani nude (letteralmente).

Ogni giorno un bambino viene rapito a scopo di riscatto nell’area occidentale di Tripoli

Io non conosco il nome di quel giovane, e continuo a pensare a lui. Penso alla sua famiglia che cercherà delle risposte e si sentirà dire: questo caso è ancora aperto. E noi sappiamo cosa significa: è un eufemismo libico che si traduce con “Dio solo sa”.

Lo stesso vale per molti altri casi. Ogni giorno un bambino viene rapito a scopo di riscatto nell’area occidentale di Tripoli. Non si tratta solo di bambini provenienti da famiglie ricche, ma anche di persone comuni. Se le famiglie non riescono a mettere assieme i soldi del riscatti, uccidono il bambino a sangue freddo e abbandonano il corpo.

Dobbiamo affrontare i problemi legati al diritto, e naturalmente questo significa innanzitutto individuarli. A volte la risposta non è nero o bianco, non è questo o quello; potrebbe essere questo e quello. Fino ad allora è del tutto inutile indicare il problema e urlare: “È una capra anche se vola”.

(Traduzione di Giusy Muzzopappa)

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