22 dicembre 2023 07:32

Spesso capita che certe notizie dall’Africa sfuggano ai nostri mezzi d’informazione e che, anche su Internazionale, a volte non trovino spazio perché abbiamo l’esigenza di coprire eventi di attualità considerati più urgenti e importanti.

Ecco dieci storie recenti dal continente per chiudere il 2023 con un briciolo di ottimismo. Niente guerre, colpi di stato, elezioni contestate, carovita o disastri causati dalla crisi climatica: su quelli torneremo a gennaio.

Con più di centomila libri

Il 13 dicembre a Ginevra l’ex rifugiato somalo in Kenya, Abdullahi Mire, ha ricevuto il premio Nansen 2023 dell’Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati (Unhcr). Il giornalista di 36 anni, cresciuto nel campo profughi di Dadaab e poi reinsediatosi in Norvegia, è stato premiato per aver creato Refugee education hub, un’organizzazione che ha aperto tre biblioteche nei campi profughi (che contengono un totale di centomila libri) e ha contribuito all’istruzione di migliaia di bambini e bambine rifugiati. Mire era tornato a Dadaab nel 2017 per realizzare un reportage e una ragazzina gli aveva chiesto un libro di biologia perché voleva diventare una dottoressa. Da lì, è nata l’idea di creare Refugee education hub (su Mire avevamo pubblicato un ritratto sul numero 1367 di Internazionale, ripreso dal sito Coda).

Debiti cancellati

Il 13 dicembre la Somalia ha firmato un accordo con il Fondo monetario internazionale e la Banca mondiale per cancellare 4,5 miliardi di dollari di debiti che Mogadiscio non è in grado di ripagare. In questo modo il debito estero somalo passerà dal 42 al 6 per cento del pil. L’intesa, spiega Bloomberg, dà alla Somalia l’opportunità di normalizzare i suoi rapporti con il resto del mondo, far crescere la sua economia e migliorare la sua sicurezza interna.

Verso l’eradicazione della malaria

In un’intervista a Semafor, il direttore del servizio sanitario del Ghana, Patrick Kuma-Aboagye, ha annunciato che il paese nel 2024 passerà dalla fase di contenimento a quella dell’eliminazione della malaria. Da quattro anni il governo di Accra (insieme a quelli di Kenya e Malawi) porta avanti un programma pilota di vaccinazioni con il farmaco Rts,s (o Mosquirix), che ha permesso di ridurre drasticamente i casi di malaria e abbassare i tassi di mortalità. L’obiettivo è fermare la trasmissione della malattia a livello locale. Si calcola che la malaria uccida 600mila persone ogni anno, in gran parte bambini africani.

Battaglia contro una legge ingiusta

Il 18 dicembre la corte costituzionale dell’Uganda ha cominciato a esaminare il ricorso contro la legge che criminalizza l’omosessualità ratificata dal presidente Yoweri Museveni a maggio. Almeno cinque persone sono state incriminate in base all’Anti-homosexuality act, che prevede perfino la condanna a morte per il reato di “omosessualità aggravata”. Secondo gli attivisti per i diritti lgbt che hanno fatto ricorso, da quando è stata approvata la norma sono aumentati gli abusi e le aggressioni contro le persone lgbt.

Musica a Timbuctù, nonostante i jihadisti

Gli abitanti di Timbuctù, nel nord del Mali, sono riusciti a organizzare una rassegna musicale patrocinata dal governo, Vivre ensemble, nonostante la città da agosto sia circondata dai jihadisti del Gruppo di sostegno all’islam e ai musulmani, che spesso hanno impedito i rifornimenti di cibo e carburante. La prima edizione del festival si era tenuta otto anni fa, con il sostegno della Minusma, la missione delle Nazioni Unite, che nel frattempo si è ritirata dal paese. Grazie alla mediazione di alcuni leader della comunità locale, i jihadisti hanno accettato di sospendere temporaneamente l’assedio e di lasciar passare alcuni camion carichi di provviste, garantendo a Timbuctù e ai suoi abitanti circa due settimane di sollievo e normalità.

Una prima volta alla Berlinale

L’11 dicembre è stato annunciato che l’attrice d’origine keniana Lupita Nyong’o, 40 anni, è stata scelta per presiedere la giuria del prossimo festival del cinema di Berlino. È la prima persona nera a ricoprire quest’incarico nei 74 anni di storia della Berlinale. Nyong’o ha vinto nel 2013 il premio Oscar come miglior attrice non protagonista per la sua interpretazione in Dodici anni schiavo.

L’industria della musica dal vivo punta sull’Africa

Il concerto Move Afrika: Rwanda alla Bk arena di Kigali, in Ruanda, del rapper statunitense Kendrick Lamar (ne ha parlato anche Giovanni Ansaldo nella newsletter Musicale), che si è esibito insieme a una settantina di artisti locali, è stato la prima tappa di un’iniziativa che mira a creare un circuito di concerti nel continente.

Come spiega Okayafrica, è l’inizio di un tour di cinque anni per portare musicisti e spettacoli dal vivo di fama internazionale in tutta l’Africa, e allo stesso tempo creare opportunità economiche e posti di lavoro per i giovani.

Terapia dalla parrucchiera

In Togo ci sono solo cinque psichiatri per una popolazione di più di otto milioni di persone. Per sopperire alla carenza di consulenti per la salute mentale, alcune organizzazioni benefiche internazionali e locali hanno fatto formazione a decine di donne, tra cui 150 parrucchiere, per insegnare loro a individuare possibili segni di disturbi mentali tra le clienti, a invitarle ad aprirsi senza che si sentano giudicate e a evitare consigli o pettegolezzi controproducenti.

Intelligenze africane

I programmi di intelligenza artificiale come ChatGpt non conoscono le lingue africane e in futuro questo potrebbe essere uno svantaggio per le persone del continente che non parlano l’inglese o altre lingue occidentali. Una startup sudafricana, Lelapa Ai, sta cercando di colmare questa lacuna. Ha sviluppato infatti Vulavula, un modello linguistico in grado di trascrivere un discorso e di individuare nomi di persone e di luogo in tre lingue africane (afrikaans, isiZulu e sesotho), mentre continua a lavorare su altri idiomi dell’Africa subsahariana.

In Sudafrica tornano talpe dorate e squali bianchi

Dopo l’ultimo avvistamento, 86 anni fa, la talpa dorata di De Winton (Cryptochloris wintoni) era stata data ufficialmente per scomparsa. Ma a novembre su una spiaggia del nordovest del Sudafrica un gruppo di ricercatori ha trovato il suo dna in alcuni campioni di terreno, dimostrando che l’animale non si è estinto. Al largo di Città del Capo, invece, sono tornati gli squali bianchi, dopo un’assenza di quasi quattro anni. Sono stati registrati quattro avvistamenti, contro i più di duecento all’anno del periodo prima della loro temporanea scomparsa. È una buona notizia per gli squali e per il turismo locale: decine di migliaia di persone andavano a vederli ogni anno, partecipando a escursioni in barca o addirittura calandosi in mare all’interno di gabbie.

Questo testo è tratto dalla newsletter Africana.

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