23 settembre 2016 11:48

Humans of New York è un progetto di Brandon Stanton. Dal 2010 pubblica online ritratti fotografici di persone che vivono a New York. Ogni ritratto ha anche un breve testo, di solito la trascrizione di una conversazione sulla loro vita. Qualche giorno fa è stato il turno di Hillary Clinton.

“Non sono Barack Obama. Non sono Bill Clinton. Entrambi si comportano con una naturalezza che piace molto alle persone. Ma sono sposata con uno dei due e ho lavorato per l’altro, e so quanto lavorano duramente per essere naturali. Non è qualcosa che gli viene automatico. Studiano e ripetono quello che devono dire. Non è che cercano di essere qualcun altro. Ma è impegnativo presentare se stessi nel modo migliore possibile. Devi comunicare in modo che la gente dica: ‘Ok, l’ho capita’. E questo può essere più difficile per una donna. Infatti chi sono i tuoi modelli? Se vuoi candidarti al senato, o diventare presidente, la gran parte dei tuoi modelli di riferimento sono maschili. E quello che funziona per loro non funziona per te. Le donne sono viste attraverso una lente diversa. Non è un male. È solo un dato di fatto. Ed è molto divertente. Vado a questi eventi e ci sono dei maschi che parlano prima di me, e insistono con il loro messaggio, e gridano che dobbiamo vincere le elezioni. E alle persone piace un sacco. E io voglio fare la stessa cosa. Perché ci tengo a questa roba. Ma ho imparato che non posso essere altrettanto appassionata nei miei interventi. Mi piace agitare le braccia, ma apparentemente questo spaventa la gente. E non posso urlare. Viene percepito come ‘troppo forte’ o ‘troppo stridulo’, ‘troppo questo’ o ‘troppo quello’. Che è buffo, perché sono sempre convinta che invece alle persone in prima fila sta piacendo”.

P.S. Delle elezioni negli Stati Uniti e della candidatura di Hillary Clinton si parlerà al festival di Internazionale a Ferrara il 2 ottobre con Ida Dominijanni, Katha Pollitt e Rebecca Traister, che ha scritto l’articolo di copertina di questa settimana.

Internazionale pubblica ogni settimana una pagina di lettere. Ci piacerebbe sapere cosa pensi di questo articolo. Scrivici a: posta@internazionale.it