12 dicembre 2015 17:51

Harper Lee, Va’, metti una sentinella
Feltrinelli, 270 pagine, 18 euro

Il mondo è più complicato delle belle favole edificanti. Le ragioni e gli interessi degli uni non coincidono sempre con quelli degli altri, ci dice Harper Lee in questo romanzo d’idee pubblicato in vecchiaia ma scritto molti anni fa. Il libro entra nel vivo degli scontri per l’uguaglianza tra neri e bianchi degli anni sessanta.

La piccola Scout ribelle del Buio oltre la siepe è cresciuta e torna a Maycomb, in Alabama, da New York. Lì scopre che il padre Atticus, tanto idealizzato, è tuttavia un bianco, e crede opportuno stare dalla parte dei bianchi e della cultura del vecchio sud travolto dalle imposizioni del nord. Letto dopo la buriana che ne ha accompagnato l’uscita negli Stati Uniti e anche qui, il secondo romanzo di Harper Lee non ha la vivacità del primo, non è così trascinante e commosso. È comunque un libro molto serio che sceglie il sud come terreno di storia e scava nelle contraddizioni e nell’ambiguità dei “buoni” con cui ci si confronta oggi.

Siamo buoni con gli altri (con i neri, oggi con gli immigrati) quando siamo noi a dirigere il gioco e a pensare per loro, non lo siamo più quando loro esigono nientemeno che la parità, un’uguaglianza che mette in crisi le nostre tradizioni. All’aneddotica dei flashback, Harper Lee aggiunge una lezione sulle contraddizioni più profonde di una cultura, e dà da pensare, va presa sul serio.

Questo articolo è stato pubblicato il 4 dicembre 2015 a pagina 93 di Internazionale, con il titolo “Harper Lee torna a Maycomb”. Compra questo numero | Abbonati

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