26 novembre 2016 12:03

Nicola De Cilia, Uno scandalo bianco
Rubbettino, 290 pagine, 14 euro

Insegnante dalle parti di Treviso, De Cilia conosce bene il suo Veneto e ha tratto ispirazione da una storia vera, da personaggi riconoscibili. Ricostruisce uno scandalo locale di molti anni fa, di prima che il mondo cambiasse, che ha riguardato la Democrazia cristiana (Dc) e il modello di governo che quel partito sperimentò con più forza proprio nel cattolicissimo Veneto.

Si sente oggi parlar bene della Dc anche in rapporto alla parallela morte del partito che le fu rivale e a governanti che tentano, dicono o si dice, di imitarne il modello. Questo romanzo permette di entrare nel cuore di una cultura (se ne potrebbe affiancare la lettura alla visione del feroce Signore e signori di Germi) ma ha toni di solida ricostruzione.

È quasi un’inchiesta che ruota intorno al fallimento di una piccola banca e alla messa sotto accusa del suo fondatore, una vicenda nata da rivalità interne al partito: Angelo Cossalter (bello il ritratto di sua moglie) viene dal miglior cattolicesimo sociale e i suoi nemici sono uno spregiudicato gioielliere e un untuoso notabile rappresentanti dell’anima nera del partito, quella che lo porterà alla definitiva rovina, sostituita nel controllo del territorio da leghisti non meno avidi. Questa è stata nel bene e nel male la Dc e il libro è una lezione di storia, ma è soprattutto un romanzo avvincente e convincente.

Questa rubrica è stata pubblicata il 18 novembre 2016 a pagina 94 di Internazionale con il titolo Nel ventre della balena bianca. Compra questo numero| Abbonati

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