13 marzo 2024 15:42

Avvertenza. Il linguaggio di questa rubrica è diretto ed esplicito.

Ho sempre frequentato uomini dai quali non ero attratto né fisicamente né sentimentalmente. Provavo uno strano sollievo all’idea che il mio fidanzato fosse pazzo di me, mentre io per lui sentivo poco o nulla. Ho esplorato questa condizione in analisi e la attribuisco a una scarsa fiducia in me stesso. Da un mese, però, ho cominciato a uscire con un tizio e per la prima volta non è una relazione a senso unico. È anche la prima relazione in cui l’altro non smania di “definire cosa siamo” dopo un mese. Tutto questo mi provoca un senso di fragilità e spavento. Per la prima volta dopo tanto tempo, sto frequentando un tizio che non solo mi piace, ma che trovo parecchio attraente, e ora ho il terrore che finisca. Questo timore mi ha spinto a tenere per me i miei sentimenti. Nelle storie precedenti, avendo il coltello dalla parte del manico, trovavo più facile esprimermi, perché sentivo di avere il controllo e non m’importava più di tanto che finisse. Ora mi trovo al punto di non parlare per paura di dire qualcosa di sbagliato. Voglio sapere quali sono le sue intenzioni, ma non voglio pressarlo più del dovuto. Cerco più conferme di quante lui me ne dia, perché sono stato abituato a riceverne una valanga in tutte le mie storie passate, ma non so come affrontare l’argomento senza sembrare a mia volta smanioso di definire il rapporto. Cosa mi consigli?
– Naked And Afraid

Io non attribuirei le scelte che hai fatto in passato – frequentare solo uomini da cui non eri attratto, che potevi prendere o lasciare, per cui nutrivi quello che a me sembra disprezzo – a una scarsa fiducia in te stesso. Sinceramente mi lascia un po’ interdetto che il tuo analista abbia sostenuto questa interpretazione. O avevi uno di quegli analisti che pensano che il loro mestiere consista nell’aiutare i clienti a fabbricarsi delle comode giustificazioni per i loro comportamenti di merda – spiegazioni che inquadrano il cliente come vittima – oppure quella giustificazione te la sei fabbricata da solo e il tuo analista non ha mai avuto modo di metterla in discussione. Perciò la metterò in discussione io.

Secondo me tu non hai problemi di fiducia in te stesso, NAA, ma di controllo. Hai frequentato solo uomini che non t’importavano – da cui non eri attratto né fisicamente né sentimentalmente – perché volevi avere “il coltello dalla parte del manico”. Volevi tutto il potere, l’ascendente e il controllo. Non solo hai frequentato uomini che potevi prendere o lasciare, NAA, mi sembra che tu ti sia proprio impegnato a trovare uomini incapaci di lasciarti. Questa non è la tattica patetica di chi ha scarsa fiducia in se stesso, è una manovra di potere messa in atto a sangue freddo da un maniaco del controllo. Sono felice che tu sia andato in analisi e direi che ti ha fatto bene – ora frequenti qualcuno da cui sei attratto, e per la prima volta vivi sensazioni che la maggior parte degli esseri umani provano quando incontrano qualcuno che gli piace – e se quella banale pseudo-illuminazione che hai avuto durante l’analisi (“Manco di fiducia in me stesso!”) ti ha aiutato a compiere scelte diverse e migliori, allora ti è servita. Ma secondo me hai ancora molto da scavare, magari con un altro analista.

Allargando per un attimo l’inquadratura: ci siamo passati in tanti. Frequentavamo qualcuno che potevamo prendere o lasciare, e ci siamo resi conto che quella persona si stava innamorando di noi. Quando succede – quando qualcuno che potremmo prendere o lasciare tiene molto di più alla relazione e vuole fare quei discorsi per definirla – dobbiamo mettere fine alla storia nel modo più rapido e con il maggior tatto possibile. Ma se frequentiamo solo persone che potremmo prendere o lasciare, una dopo l’altra, allora le stiamo prendendo in giro e, cosa anche peggiore, le stiamo derubando. Gli stiamo togliendo il tempo e le energie che avrebbero potuto investire nel trovare qualcuno che le desideri, e che ci tenga. Una brava persona certe cose non le fa, né a quelli a cui tiene né a nessun altro.

Detto questo, NAA, cosa succederà con questo tizio nuovo? È passato solo un mese, quindi non lo conosci bene, e quasi tutte le relazioni fresche si esauriscono nel giro di un mese o due. Dunque non c’è in gioco una posta molto alta, o almeno non ancora. Tu hai più che altro delle speranze: questo tizio ti piace, speri che continuerà a piacerti man mano che lo conosci meglio e speri di piacergli anche tu. Ma se la storia non va da nessuna parte – se tra un mese o due fate quel famoso discorso per definirla e scopri di non piacergli quanto lui piace a te – potresti ritrovarti con il cuore a pezzi. Ma quella sarà la prova che un cuore ce l’hai.

Comunque vadano le cose, NAA, non tornare al tuo vecchio modo di agire schifoso e spietato. Non ha fatto bene né a te né agli uomini che hai frequentato. Aprirsi all’amore significa aprirsi al dolore. Ora ti sei aperto. Rimani così. È meglio così. Sei meglio così.

Francesca Ghermandi

Il mio fidanzato, un uomo di settantadue anni, vuole regalare alla nostra personal trainer, che è più giovane e bella di me, un gioiello costoso. Quando lui ha tirato fuori l’argomento mi sono sentita gelosa e insicura, e ho parlato con lei dei miei timori. Lei mi ha detto che vede quel regalo come un gesto di amicizia e nient’altro, e poi ha aggiunto che, da sua amica, dovrei volere quel che è meglio per lei. Il mio fidanzato è milionario e magari io non capisco come funzionano i regali dei ricchi, dato che in mezzo ai soldi non ci sono nata, però lo trovo strano. Lui mi ha detto di considerarlo un lascito – ne sta facendo vari nel suo testamento, a una cinquantina di persone – ma il pensiero che le abbia chiesto il permesso di farle quel regalo senza prima chiederlo a me mi mette a disagio. Mi chiedo da quanto tempo ci fantasticasse sopra, e perché mai ci tenga tanto. Mi serve un altro parere.

–Girlfriendly Instinct Flagging This

Quest’uomo non è tuo marito, è il tuo fidanzato. I suoi milioni non sono tuoi, sono i suoi. Capisco benissimo che pensare a quel regalo ti metta a disagio, GIFT, ma non vedo cosa tu abbia da guadagnare scoraggiando il tuo fidanzato dal fare alla sua personal trainer un regalo che lui le ha già promesso. L’unica arma di cui disponi è minacciare di lasciarlo, GIFT, ma a cosa ti servirebbe?

Nel migliore dei casi il tuo fidanzato ritirerà l’offerta del regalo ma ce l’avrà con te, e la vostra personal trainer, che ti considera un’amica, si sentirà presa in giro da entrambi e si allontanerà. Nel peggiore dei casi ti ritroverai single ed esclusa dal testamento – sempre che tu faccia parte della fortunata cinquantina – e la vostra personal trainer si prenderà quel gioiello costoso e forse anche altro.

Se mi permetti, GIFT, vorrei indicarti l’elefante nella palestra: hai paura che il tuo fidanzato stia compiendo questo gesto – che stia facendo a quella donna un regalo costoso – solo perché se la vuole scopare. Io posso affermare senza alcuna esitazione che il tuo fidanzato vuole assolutamente, sicuramente, senza alcun dubbio scoparsi la vostra personal trainer. Perché nessuno, nella lunga e sordida storia dei personal trainer, ne ha mai assunto uno che non si volesse scopare. Ma il fatto che uno si voglia scopare il suo personal trainer non significa necessariamente che lo farebbe. Il tuo fidanzato può volersi scopare la vostra personal trainer e farle un regalo che sostanzialmente significa “Potessi, lo farei”, e allo stesso tempo voler rispettare l’impegno alla monogamia che, suppongo, ha preso con te. Benché le tue preoccupazioni siano legittime, queste due cose – far capire a un’altra che vorrebbe scoparsela e rimanerti fedele – non si escludono a vicenda.

A volte i personal trainer si conquistano la simpatia dei clienti flirtando un po’ in maniera innocua, ma pochissimi di loro vogliono effettivamente scoparsi i clienti – specie se anziani, impegnati e monogami – e ancora meno se li scopano. E a giudicare da quel che mi hai riferito della conversazione tra te e lei, GIFT, a me non sembra che la vostra personal trainer abbia un interesse sessuale per il tuo fidanzato, regalo o no. Quindi, anche se lui probabilmente si ecciterà un po’ a regalarle quel gioiello, lei quasi certamente considera quel dono – che, ripetiamo, le era già stato promesso – come una mancia sostanziosa da parte di un cliente ricco che non ha alcuna intenzione di vedere nudo.

Io e la mia ragazza facciamo scintille a letto, e anche sul pavimento, sulle scale, sul prato, in tenda e accanto al caminetto, e ci sembra di non aver fatto altro per tutta la vita, da quando abbiamo cominciato a respirare, e quando alla fine ci stacchiamo siamo come in una trance post-orgasmica, una bolla d’amore talmente cosmica ed eterna che il nostro legame ci sembra non avere né inizio né fine. L’altra sera, sotto la doccia, lei mi ha detto che ho “un cazzo come una Rolls Royce”. Posso metterlo nel mio profilo anonimo su Feeld con il suo permesso? Cioè, mica si sbaglia. Il mio cazzo funziona alla grande. Però mi fa un po’ strano vantarmene così. Un po’ perché per tanti anni ho avuto quello che eufemisticamente potremmo definire un problema di climax troppo rapido. Ora che sono un po’ più vecchio il problema è superato, e fila tutto liscio. Quindi posso scrivere che ho un cazzo come una Rolls Royce nel mio profilo su Feeld? Lo stavo inserendo ma poi mi sono detto oddio, è un po’ da megalomane. Tu cosa ne pensi?

– Rapturously Received Compliment

Ci sono luoghi in cui un uomo non deve vantarsi del suo cazzo – le videochiamate su Zoom, i voli internazionali, i profili pubblici – ma può vantarsene in un profilo anonimo su Feeld. Scrivicelo senz’altro.

(Traduzione di Francesco Graziosi)

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