07 febbraio 2016 12:28

I corvi hanno probabilmente una teoria della mente. Possono cioè attribuire uno stato mentale agli altri individui, come fanno gli esseri umani e gli scimpanzé. È la conclusione tratta da Thomas Bugnyar e Stephan Reber, dell’Università di Vienna, e da Cameron Buckner, dell’Università di Houston. Avere una teoria della mente è considerato un grande vantaggio, perché permette di prevedere il comportamento altrui.

I ricercatori sono partiti dalla constatazione che, come un tipo di ghiandaia, i corvi sono sensibili a quello che gli altri corvi possono vedere. Per esempio, i corvi nascondono il cibo e si allarmano se nei paraggi vedono un altro individuo. Tendono a nascondere il cibo in luoghi non visibili, non lo depositano finché l’altro corvo non è andato via e stanno alla larga dal nascondiglio se ci sono altri individui nelle vicinanze. Ma questi comportamenti possono essere interpretati come una reazione allo sguardo degli altri corvi.

I ricercatori hanno quindi ideato un esperimento. Hanno costruito un ambiente dotato di due camere dotate di uno spioncino tra di esse, permettendo ai corvi Corvus corax di familiarizzarsi con la struttura. Hanno poi osservato che il corvo nasconde il cibo quando, posto davanti a uno spioncino aperto, sente il rumore di un altro corvo nell’altra camera. Lo stesso animale non si allarma se lo spioncino è chiuso, anche se sente lo stesso rumore. Sembra quindi che i corvi sanno di essere osservati, anche quando non vedono nessun individuo che li osserva. Di conseguenza, gli animali potrebbero attribuire a un altro individuo la capacità di vedere, una sorta di teoria della mente.

Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature Communications.

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