Il futuro primo ministro neozelandese Christopher Luxon. (Marty Melville, Afp)

Il futuro primo ministro della Nuova Zelanda, il conservatore Christopher Luxon, ha annunciato il 23 novembre un accordo a tre per un governo di coalizione, quaranta giorni dopo le elezioni legislative.

Luxon, ex dirigente della compagnia aerea Air New Zealand, ha dichiarato durante una conferenza stampa a Wellington che l’insediamento del nuovo governo è previsto per il 27 novembre.

Il New Zealand national party di Luxon, che ha conquistato 48 dei 123 seggi del parlamento, ha ottenuto il sostegno della formazione liberale Act e di quella populista New Zealand first.

“Le trattative si sono concluse positivamente”, ha dichiarato Luxon. “Dopo la ratifica ufficiale dei tre partiti della coalizione confermerò alla governatrice generale Cindy Kiro che sono in grado di formare un governo”.

Luxon ha aggiunto che poi annuncerà i nomi dei ministri del suo nuovo governo.

Il leader dell’Act David Seymour e quello di New Zealand first Winston Peters sono in lizza per la carica di vicepremier.

Durante la campagna elettorale Luxon aveva promesso una riduzione delle tasse di circa 280 euro al mese per una famiglia della classe media, da finanziare con una tassa sulle case di lusso di proprietà degli stranieri.

“Se siete in difficoltà con il mutuo, con l’affitto, con i prezzi dei generi alimentari e del carburante, se non vi sentite sicuri, votate per il cambiamento”, aveva detto agli elettori.

La crisi dei laburisti

La Nuova Zelanda ha un governo ad interim da quando, il 14 ottobre, gli elettori hanno messo fine a sei anni di governo laburista.

Il premier laburista Chris Hipkins, che aveva sostituito la dimissionaria Jacinda Ardern a gennaio, aveva ammesso la sconfitta poche ore dopo la chiusura delle urne.

Nelle ultime elezioni dell’ottobre 2020 l’allora premier Ardern aveva condotto i laburisti a una vittoria schiacciante.

Il suo governo di centrosinistra è stato elogiato per aver chiuso rapidamente le frontiere all’inizio del 2020, proteggendo gli abitanti dalla pandemia di covid-19, ma anche per come ha affrontato le due crisi dell’anno precedente: un’eruzione vulcanica che ha causato la morte di ventidue persone e un attacco terroristico alla moschea di Christchurch con cinquantuno vittime.

Ardern si è però dimessa a gennaio per trascorrere più tempo con il compagno e la figlia.

Da allora il Partito laburista è precipitato nei sondaggi a causa di una serie di scandali interni al governo e dell’aumento dei prezzi dei generi alimentari e del carburante. L’inflazione dovrebbe superare il 6 per cento nel 2023.