Combattenti huthi brandiscono le loro armi durante una marcia in solidarietà con il popolo palestinese nella capitale dello Yemen, Sanaa, l’11 gennaio 2024. (Mohammed Huwais, Afp)

Stati Uniti e Regno Unito hanno compiuto bombardamenti aerei nella notte contro i ribelli huthi nello Yemen, che da settimane intensificano gli attacchi al traffico marittimo nel mar Rosso per sostenere i palestinesi della Striscia di Gaza, territorio devastato dalla guerra tra Israele e Hamas.

In una dichiarazione congiunta, Washington, Londra e otto dei loro alleati, tra cui Australia, Canada e Bahrein, hanno sottolineato che l’operazione nel mar Rosso, condotta in un contesto di elevata tensione regionale, mira ad “allentare l’escalation” e a “ripristinare la pace”.

Gli attacchi hanno preso di mira alcuni obiettivi nella capitale Sanaa e i governatorati di Hodeida, Taiz, Hajjah e Saada, ha detto il portavoce militare degli huthi, un gruppo di ribelli che fanno parte dell‘“asse della resistenza”, formato da movimenti ostili a Israele e vicini all’Iran che comprende anche Hamas e Hezbollah in Libano.

Cinque persone sono state uccise e sei ferite tra i ribelli, ha aggiunto il portavoce. I raid del “nemico stunitense-britannico” sono stati “73”.

L’operazione è stata condotta “con successo” in “risposta diretta agli attacchi senza precedenti degli huthi contro le navi internazionali nel mar Rosso”, ha affermato il presidente statunitense Joe Biden, dicendo che l’azione è stata “difensiva” con l’obiettivo di proteggere il commercio internazionale.

La Russia ha condannato l’operazione che porta a una “escalation” e che ha “obiettivi distruttivi”, un “nuovo esempio della distorsione da parte degli anglosassoni delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell’Onu e del totale disprezzo del diritto internazionale”.

La Cina si è detta “preoccupata”, esortando “le parti interessate a dar prova di moderazione per evitare un’espansione del conflitto”. Gli huthi hanno “una responsabilità estremamente pesante per l’escalation regionale”, ha affermato la Francia, chiedendo la fine degli attacchi.

Poco dopo l’inizio della guerra tra Israele e Hamas, innescata da un attacco senza precedenti da parte del movimento islamista palestinese sul suolo israeliano il 7 ottobre, i ribelli huthi hanno intensificato gli attacchi missilistici e di droni nel mar Rosso, spingendo molti armatori ad aggirare la zona, con un aumento dei costi e dei tempi di trasporto tra Europa e Asia.

Gli Stati Uniti avevano già schierato navi da guerra e creato una coalizione internazionale a dicembre per proteggere il traffico marittimo in quest’area attraverso la quale passa il 12 per cento del commercio mondiale.