02 luglio 2020 11:25

“Purtroppo i sindacalisti e i politici antimafiosi uccisi sono meno famosi e fanno meno clamore dei boss mafiosi”, dice nel video Aurelio Grimaldi, regista di Il delitto Mattarella. “Per me è stato molto importante girare questa scena proprio in un centro che il comune di Corleone ha dedicato alla ricerca e alla documentazione contro la mafia”.

Nel 1980 il presidente della regione Sicilia Piersanti Mattarella viene ucciso a colpi di pistola mentre è in auto con sua moglie. Un giovane si avvicina al finestrino dell’auto e spara a Mattarella, uccidendolo. Il delitto appare da subito anomalo per le sue modalità. Le indagini, cominciate da Pietro Grasso e proseguite dal giudice Giovanni Falcone, portano alla luce numerose relazioni tra mafia, politica, neofascisti e servizi segreti. Se nel 1995 i boss di Cosa nostra sono condannati per l’omicidio, gli esecutori materiali del delitto non saranno mai individuati con certezza. Un evento tragico al cui centro vi è soprattutto la storia di una famiglia, dei suoi valori e dei suoi ideali.

Aurelio Grimaldi è uno scrittore, regista e sceneggiatore italiano. Gli ultimi film che ha diretto sono La Divina Dolzedia (2017) e L’ultimo re (2010).

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