NUOVE NOTIZIE
  • 25 Mag 2020 18.21

Il punto sul coronavirus in Italia

Il 25 maggio, alle ore 18, la protezione civile ha presentato il bollettino sulla diffusione del nuovo coronavirus (Sars-cov-2) in Italia.

  • Il 25 maggio ci sono stati trecento nuovi contagi. Ieri erano stati 531. Le persone contagiate dall’inizio dell’epidemia sono 230.158, compresi i morti e i guariti.
  • Attualmente risultano positive 55.300 persone, 1.294 in meno rispetto al 21 maggio.
  • Il 25 maggio ci sono stati 92 decessi, 42 in più rispetto a ieri. In totale sono morte 32.877 persone.
  • Il numero dei guariti sale a 141.981, 1.502 in più rispetto al 24 maggio.
  • A oggi 8.185 persone sono in isolamento domiciliare e 541 sono ricoverate in terapia intensiva, 12 in meno rispetto a ieri.
  • 25 Mag 2020 17.40

Negli Stati Uniti il virus ha rafforzato la fede religiosa

Timothy Pelc, un prete di Grosse Pointe Park, in Michigan, benedice i fedeli con l’acqua santa, 11 aprile 2020. (Jim West, Zuma/Ansa)

La pandemia, e soprattutto le misure di contenimento attuate dai governi, hanno colpito duramente tutti i culti religiosi. Molti rituali – tra cui confessioni, preghiere di gruppo, festività – esistono da millenni e sono stati creati con il presupposto che i fedeli sarebbero stati insieme e si sarebbero potuti toccare. Adesso le chiese e gli altri luoghi di culto cominciano a riaprire nella maggior parte dei paesi, ma molte cose che succedevano al loro interno in passato, come dare e ricevere l’eucarestia, sono oggi impensabili.

“Eppure negli Stati Uniti il nuovo coronavirus ha dato inizio a una sorta di piccolo risveglio religioso”, scrive il Financial Times. Secondo il Pew research center, oggi un quarto degli statunitensi afferma che la pandemia ha rafforzato la loro fede, mentre solo il 2 per cento dice che l’ha indebolita.

Adulti statunitensi che dicono di essere diventati più o meno devoti, in percentuale, per religione di appartenenza. (Financial Times)

Non è una tendenza così sorprendente: in passato, in momenti di difficoltà e paura, le persone si sono spesso rifugiate nella religione. Questo anche perché molte religioni descrivono gli eventi che colpiscono gli uomini, tra cui le pandemie, come punizioni mandate da Dio, e questo fa crescere la devozione. Successe anche nel 1918, quando alla prima guerra mondiale si affiancò la pandemia dell’influenza spagnola.

La devozione in questi casi può diventare pericolosa, visto che porta i sacerdoti sostituirsi alla scienza e i fedeli a sfidare le norme imposte dai governi per garantire il distanziamento sociale. È successo con la comunità di ebrei ultraortodossi di New York (dove il sindaco ha criticato la comunità per aver partecipato al funerale di un rabbino morto di covid-19) ma anche in molte comunità religiose cristiane in Brasile e in Africa.

Nella maggior parte dei casi, però, i sacerdoti si sono adattati, e hanno trovato facilmente nuovi modi per coltivare i rapporto con un numero sempre più grande di fedeli: negli Stati Uniti sono state organizzate confessioni in cui il fedele rimane in macchina e il sacerdote si avvicina al finestrino, benedizioni con le pistole ad acqua, e in tanti hanno usato Zoom e altri programmi per fare videochiamate. Molti sacerdoti dicono di non aver mai visto tanti fedeli, né in presenza né online.

  • 25 Mag 2020 17.10

Dieci idee brillanti contro il virus dall’Africa

Oggi si festeggia la giornata mondiale dedicata all’Africa, che ricorda la fondazione dell’Organizzazione dell’unità africana (dal 2002 Unione africana) il 25 maggio del 1963. Per l’occasione il sito di Radio France International ha raccolto dieci iniziative dal continente che possono fare la differenza nella lotta contro il nuovo coronavirus.

  1. Canzoni per la prevenzione Molti artisti africani, dal rapper ugandese Bobi Wine al musicista senegalese Youssou N’Dour, si sono impegnati per diffondere nei loro brani dei messaggi sulla prevenzione e sui gesti barriera. In Sudafrica lo Ndlovu youth choir, un coro di giovani sudafricani, ha cantato le raccomandazioni contro il virus dell’Organizzazione mondiale della sanità nelle undici lingue ufficiali sudafricane.
  2. Soap da lockdown Sempre in Sudafrica è nata l’instavela Lockdown heights, una serie su Instagram cominciata il 27 marzo, che consiste in episodi da una decina di minuti. Una sitcom prodotta da casa su questi tempi d’isolamento.
  3. Fondi di solidarietà contro il covid-19 Il Marocco ha fatto scuola lanciando il 15 marzo un Fondo per la lotta contro il coronavirus, che ha raccolto più di 3 miliardi di euro, l’equivalente del 3 per cento del pil nazionale. Con un gesto simbolico tutti gli alti funzionari del governo hanno devoluto un mese di stipendio. Altri paesi africani hanno seguito l’esempio.
  4. Donazioni private In Nigeria un’iniziativa simile è stata lanciata nel settore privato, in particolare dall’industriale Aliko Dangote, l’uomo più ricco del continente, che insieme alla banca Access Bank hanno ottenuto promesse per 57 milioni di dollari da destinare alla costruzione di centri di cura e all’acquisto di test per il covid-19.
  5. Dati accurati Com’è successo in altri continenti, anche in Africa è stato creato un sito per seguire l’andamento della pandemia con dati precisi provenienti da fonti affidabili. È stato creato da un esperto francosenegalese, Cédric Moro, e usa i dati dell’ufficio regionale dell’Oms e quelli del Centro di controllo delle malattie dell’Unione africana.
  6. La mascherina intelligente Un’équipe di otto scienziati ha messo a punto una mascherina intelligente (Midad) che sarebbe in grado di individuare i primi sintomi di infezione analizzando alcuni fattori nel respiro di chi la porta (tosse, starnuti, tasso di ossigeno nel sangue) e inviarli con il bluetooth a un’app di tracciamento chiamata Trackorona.
  7. Il test senegalese L’Istituto Pasteur di Dakar, in collaborazione con il laboratorio britannico Mologic, sta studiando un test sierologico del costo di 1 euro, in grado di dare un risultato in dieci minuti.
  8. Disinfettante per tutti Nella capitale camerunese Yaoundé l’associazione Local youth corner ha deciso di produrre il gel idroalcolico per disinfettare le mani, che nel paese è molto costoso, su ampia scala, con fondi propri, seguendo la ricetta dell’Oms. Migliaia di confezioni sono già state distribuite nei quartieri più poveri.
  9. Un posto dove lavarsi In Benin alcuni studenti universitari hanno ideato una postazione per lavarsi le mani da installare nelle aree dove manca l’acqua corrente. È formata da un rubinetto e da un distributore di sapone dotati di fotocellula, alimentati a energia solare.
  10. Un posto dove riflettere L’istituto Muntu, fondato in Camerun dal sociologo e antropologo Parfait Akana, ha lanciato la piattaforma Iniziativa dei sociologi contro il covid-19 in Camerun per raccogliere testimonianze e riflessioni su questo periodo. Hanno già contribuito intellettuali del calibro di Achille Mbembe. L’università di Città del Capo ha invece lanciato il sito accademico Corona Times.

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  • 25 Mag 2020 16.38

Il lockdown rende i ratti più aggressivi

I Centri per il controllo e la prevenzione delle malattie (Cdc) statunitensi avvertono che i ratti stanno diventando più aggressivi perché hanno più difficoltà a trovare cibo a causa delle misure d’isolamento, scrive il Guardian.

Nelle città statunitensi la chiusura dei ristoranti e dei locali e la limitazione di molte attività umane ha privato i roditori delle loro tradizionali fonti di cibo. Di conseguenza stanno aumentando le segnalazioni di cannibalismo, infanticidio e le infestazioni di edifici residenziali. Alcuni esperti avvertono che anche le aggressioni nei confronti degli esseri umani potrebbero aumentare.

Secondo i Cdc, comportamenti di questo tipo sono già stati osservati durante le calamità naturali.

  • 25 Mag 2020 14.21

Il sistema sanitario dello Yemen è collassato

Il sistema sanitario yemenita era già duramente colpito da cinque anni di guerra quando è arrivata la pandemia di covid-19. A poco più di un mese dal primo caso, registrato ufficialmente il 13 aprile, il 22 maggio le Nazioni Unite hanno suonato il campanello d’allarme dichiarando che la sanità del paese è “effettivamente collassata”. Gli operatori umanitari continuano a lavorare “con la consapevolezza che il contagio sta dilagando nel paese”, ha affermato Jens Laerke, portavoce dell’Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha).

Un numero troppo basso di test, la carenza di dispositivi di protezione e di materiale medico costringono infatti il personale impegnato sul campo a mandare via le persone che non possono curare. In due settimane, dal 30 aprile al 17 maggio, l’ong Medici senza frontiere ha registrato 68 morti nel suo centro di Aden, l’unico dedicato ai malati di nuovo coronavirus in tutto il sud del paese. Il personale umanitario è inoltre preoccupato dal fatto che la popolazione yemenita sia più esposta al virus perché la malnutrizione, a cui è gravemente soggetta, abbassa le difese immunitarie.

Due miliardi di dollari è la cifra stimata dalle Nazioni Unite per permettere ai programmi umanitari di continuare a operare. Una conferenza di raccolta fondi promossa dall’Onu è prevista il 2 giugno in Arabia Saudita. “Se non otteniamo questi fondi, quei programmi che possono salvare gli yemeniti e che sono fondamentali per la lotta al covid-19 saranno costretti a chiudere. E così il mondo sarà testimone di cosa succede a un paese che combatte il covid-19 senza avere un sistema sanitario efficiente. Credo che nessuno voglia vederlo accadere”, ha avvertito Laerke.

Nello Yemen sono stati ufficialmente registrati 184 casi, con trenta morti, un bilancio gravemente sottostimato secondo molte ong attive nel paese.

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  • 25 Mag 2020 13.19

L’Unione deve aiutare i paesi più in difficoltà o è solo un meccanismo tecnico per sostenerli? Il 27 maggio la Commissione deve decidere tra due modi di affrontare la crisi, ma uno solo di questi può salvare il progetto europeo. L’opinione di Pierre Haski.

Una settimana fa la Francia e la Germania hanno presentato una proposta ambiziosa per aiutare i settori e le regioni più colpite dalla pandemia. Da allora è nato un acceso dibattito in tutta Europa, incentrato sulla ferma opposizione di quattro paesi, indicati come “frugali”, “austeri” o addirittura, da chi non li apprezza affatto, “spilorci”.

  • 25 Mag 2020 12.09

Il governo britannico ancora al centro delle polemiche

Nel Regno Unito continuano a divampare le polemiche su Dominic Cummings, consigliere del premier Boris Johnson, accusato di aver violato le restrizioni imposte dal suo stesso governo per contenere il virus. Alla fine di marzo Cummings e la moglie, che presentavano entrambi i sintomi del covid-19, hanno percorso più di 400 chilometri fino a Durham insieme al figlio. Cummings sostiene di aver dovuto portare il bambino a casa dei genitori perché lui e la moglie temevano che presto non sarebbero stati in grado di badare a lui. Ma diversi testimoni affermano di averlo visto in altre località della zona ad aprile, suggerendo che abbia compiuto più volte il tragitto. In seguito alla denuncia presentata da uno dei testimoni, Cummings rischia di finire sotto inchiesta per violazione delle norme sanitarie.

Nonostante le pressioni dell’opposizione e di una parte consistente del Partito conservatore, finora il premier ha scelto di difendere Cummings, che ha diretto la campagna per il leave al referendum del 2016 ed è considerato uno dei suoi più stretti collaboratori. Il 24 maggio, alla conferenza stampa di fronte al numero 10 di Downing Street, Johnson ha affermato che il suo consigliere “ha agito in modo responsabile, legale e con integrità”. Il premier ha risposto in modo evasivo alle richieste di chiarimenti sugli spostamenti di Cummings e non ha chiesto scusa.

L’intervento di Johnson non ha convinto i giornali britannici, che oggi hanno quasi tutti aperto con titoli molto critici sulla vicenda. Anche il tabloid conservatore Daily Mail, normalmente uno dei più convinti sostenitori di Johnson, ha scelto la linea dura. “Su che pianeta vivono?”, si chiede il quotidiano, e commenta:

Nel modo più evidente, Dominic Cummings ha violato lo spirito e le regole dell’isolamento. Così facendo ha dato a ogni persona egoista il permesso di giocare con la salute pubblica. Boris Johnson dice di ‘capire perfettamente’ come si sentono i cittadini. Chiaramente non è così. Né lui né Cummings hanno mostrato un barlume di pentimento per questa violazione della fiducia. Pensano che siamo stupidi? Per il bene del governo e della nazione, Cummings deve dimettersi. Oppure il premier deve licenziarlo. Senza se e senza ma.

Johnson è stato criticato anche da molti vescovi della chiesa d’Inghilterra e da Stephen Reicher, un esperto di comportamento che era stato tra i consulenti del governo nella risposta alla pandemia, secondo il quale il premier ha violato tutte le indicazioni che lui e altri psicologi gli avevano dato su come garantire il rispetto delle norme d’isolamento da parte dei cittadini.

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Anche in Austria un politico di primo piano è stato colto in violazione delle norme di contenimento del virus. Il presidente della repubblica Alexander Van der Bellen è stato trovato da una pattuglia della polizia al tavolo di un ristorante a Vienna dopo mezzanotte, mentre tutti i locali pubblici dovrebbero chiudere alle 23. Van der Bellen ha chiesto scusa e ha dichiarato di aver “perso la cognizione del tempo” mentre chiacchierava con i suoi commensali al termine della cena.

  • 25 Mag 2020 11.34

Ottanta milioni di bambini non sono stati vaccinati per colpa della pandemia

La pandemia di nuovo coronavirus ha costretto gli scienziati e i maggiori istituti di ricerca del mondo a concentrarsi sulla ricerca di un vaccino per il virus Sars-cov-2, ma in molti casi questo ha costretto a interrompere le campagne di vaccinazione già in corso.

Il settimanale colombiano Semana cita un rapporto dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) secondo cui “almeno 80 milioni di bambini non sono stati vaccinati da quando è scoppiata la pandemia” e rischiano di ammalarsi di difterite, morbillo e poliomielite.

I ricercatori hanno scoperto che in più della metà dei 129 paesi analizzati molte vaccinazioni sono state interrotte a marzo. Quelle contro il morbillo sono state fermate in 27 paesi, quelle contro la poliomielite in 38 paesi.

Oltre ai problemi nel breve periodo, gli autori dello studio avvertono che bloccare gli sforzi per l’immunizzazione di queste popolazioni potrebbe cancellare decenni di progressi contro malattie che sono state quasi debellate grazie ai vaccini, come il morbillo. L’Oms ha pubblicato una serie di raccomandazioni per aiutare le autorità sanitarie dei vari paesi a riprendere le procedure d’immunizzazione.

  • 25 Mag 2020 07.45

Le notizie di stamattina sul coronavirus

Scelte dalla redazione di Good Morning Italia

Rapporti ai minimi

Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi ha sottolineato che gli attacchi americani al paese sul fronte commerciale e sul coronavirus stanno portando le relazioni tra le due potenze a un passo da una nuova guerra fredda (Guardian). In particolare Wang Yi ha accusato gli Stati Uniti di diffondere teorie cospirazioniste e false sull’origine del virus (Bbc).

Paragone azzardato Robert O’Brien, consigliere per la sicurezza nazionale del presidente Usa Donald Trump, ha detto che l’insabbiamento cinese nella gestione del coronavirus è paragonabile a quanto avvenuto dopo il disastro di Chernobyl (Politico).

Contagio globale

Nel mondo il numero dei contagiati si avvia verso i 5,4 milioni con oltre 343mila vittime (Johns Hopkins University). Gli Stati Uniti sono ormai prossimi alla soglia dei 100mila decessi, come riporta anche una pagina interattiva del Nyt. Allo stesso tempo, la Casa Bianca ha deciso di vietare l’ingresso negli Usa a tutti coloro che sono stati in Brasile nelle ultime due settimane (Reuters). Intanto la Russia ha fatto registrare 153 vittime in 24 ore, il numero più alto dall’inizio dell’emergenza (Newsweek).

Boom del debito L’Ocse ha stimato che i paesi più ricchi possano ritrovarsi con 17mila miliardi di debito pubblico in più come conseguenza dell’epidemia (Ft).

Un piano per l’Europa

Mercoledì la Commissione europea dovrebbe presentare la sua proposta per il Recovery fund, mentre il piano avanzato dai cosiddetti paesi frugali, Austria, Paesi Bassi, Danimarca e Svezia ha messo in luce le divisioni ancora presenti tra le nazioni, nota Ft.

Non si tocca Il premier Boris Johnson è intervenuto per difendere il suo braccio destro Dominic Cummings dall’accusa di aver violato la quarantena (Bbc). Intanto dal 1 giugno il Regno Unito inizia la seconda fase di uscita dal lockdown con la riapertura delle scuole primarie (The Independent).

No, viaggiare La Francia ha fortemente sconsigliato le vacanze all’estero per quest’estate (France 24). Per mercoledì è atteso il voto del parlamento sull’introduzione di un’app per il tracciamento dei contagi.

Confine incerto

Dal 15 giugno l’Austria riaprirà le frontiere con Germania e Svizzera, ma non con l’Italia. Il ministro degli esteri Luigi Di Maio ha detto di essere pronto a sentire l’omologo austriaco per discutere della questione (Repubblica).

(nuove) ripartenze Oggi riaprono in quasi tutta Italia palestre e piscine in cui si dovranno rispettare le specifiche norme anti-contagio e di distanziamento sociale (Sky TG24). Con una lettera inviata al governo venerdì scorso e resa nota oggi dal Corriere, le regioni chiedono nuove linee guida per la libera circolazione a partire dal 3 giugno e per la riapertura di cinema, teatri e servizi per l’infanzia e l’adolescenza.

Tutto confermato Il governatore del Veneto Luca Zaia ha detto che tra fine agosto e inizio settembre si terrà la tradizionale Mostra del cinema di Venezia (Adnkronos).

Arrivano i rinforzi In settimana verrà pubblicato il bando rivolto a inoccupati, a chi usufruisce di ammortizzatori sociali o reddito di cittadinanza per reclutare 60mila assistenti civici che aiuteranno a vigilare durante la fase 2 (Il Fatto Quotidiano).

Numeri completi? In una giornata sono stati registrati 531 nuovi casi e 1.639 guariti in più. I decessi sono stati 50: in Lombardia non ci sono stati morti, ma si ipotizza anche una mancata trasmissione dei dati (RaiNews 24).

Caccia al bonus Il governo ha confermato per aprile e maggio il bonus di 600 euro per gli iscritti alle casse professionali. I professionisti però, non potranno beneficiare dei contributi a fondo perduto (Repubblica).

Sport

Palla al centro? Il ministro dello sport Vincenzo Spadafora ha indicato nel 13 o nel 20 giugno le date più papabili per la ripresa della serie A (Repubblica).

Partita fatale Secondo un gruppo di ricerca legato al servizio sanitario britannico il match di Champions League tra Liverpool e Atletico Madrid giocato l’11 marzo potrebbe essere costato 41 decessi successivi per covid-19 (Gazzetta).

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