La cosiddetta vanity press è sempre stata considerata un capriccio di persone ricche e presuntuose disposte a pagare per arrivare sugli scaffali di una libreria. Ora le cose sono cambiate. Il sociologo britannico John B. Thompson in
Book wars (Polity Press) nota che la pubblicazione a proprie spese è stata recuperata da una generazione di autori indipendenti che sfruttano le nuove tecnologie per produrre, diffondere e in alcuni casi addirittura finanziare (attraverso il crowdfunding) i loro slanci creativi. La stampa on demand riduce drasticamente i costi di produzione, tanto che anche gli editori tradizionali hanno imparato a sfruttarla. Le vendite degli ebook, prodotti quasi a costo zero, hanno ricominciato a crescere dopo la flessione degli ultimi anni. E con servizi come Kindle Direct Publishing, che garantisce generose percentuali agli autori, non è neanche così difficile guadagnarci qualcosa. Insomma gli unici a rimetterci potrebbero essere i lettori, che non possono più beneficiare del filtro garantito dai selezionatori delle case editrici. Books.fr
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Questo articolo è uscito sul numero 1435 di Internazionale, a pagina 92. Compra questo numero | Abbonati