◆ L’inquinamento è presente anche in Antartide e accelera lo scioglimento dei ghiacci. Secondo uno studio pubblicato su Nature Communications, in alcune zone la superficie ghiacciata è ricoperta da particelle di fuliggine. Il fenomeno è noto: nell’Artico, sull’Himalaya e sulle Ande sono state trovate particelle inquinanti prodotte in posti lontani – per esempio dalla combustione di carburanti fossili o da grandi incendi – e trasportate dal vento. Tuttavia l’Antartide è protetta da correnti circolari, che la isolano dal resto del pianeta e impediscono l’arrivo di particelle emesse altrove. Il ritrovamento di particelle inquinanti è quindi dovuto a cause locali.

I ricercatori hanno studiato ventotto siti lungo rotte turistiche o vicino alle stazioni di ricerca, scoprendo che l’inquinamento era maggiore. Nell’estate australe 2019-2020 più di settantamila turisti hanno visitato il continente a bordo di navi da crociera, i cui motori producono gas inquinanti. Intorno alle più di settanta stazioni di ricerca, alcune occupate tutto l’anno, l’inquinamento era ancora peggiore. Le particelle di fuliggine scuriscono il ghiaccio, che assorbe così più raggi solari e si scioglie più facilmente. Uno degli autori, Raúl Cordero dell’università di Santiago, in Cile, chiede di intervenire per proteggere l’ambiente, usando solo carburanti puliti e limitando il numero dei turisti. Secondo Robert Mulvaney, del British antarctic survey, rischiamo di consegnare alle generazioni future un ambiente antartico danneggiato.

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Questo articolo è uscito sul numero 1450 di Internazionale, a pagina 98. Compra questo numero | Abbonati