Il presidente siriano Bashar al Assad usa il terremoto del 6 febbraio, che secondo un nuovo bilancio ha causato quasi seimila morti in Siria, come “un’opportunità politica”, denuncia Enab Baladi. Dopo più di un decennio di isolamento, il regime spera che il sostegno internazionale si traduca in un riavvicinamento, soprattutto con la Lega araba, da cui la Siria è stata estromessa nel 2011. Il 26 febbraio Assad ha incontrato a Damasco una delegazione di parlamentari di Iraq, Giordania, Palestina, Libia, Egitto, Emirati, Oman e Libano. Un’occasione per “cercare accordi politici tra le macerie”, secondo il settimanale indipendente siriano.

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Questo articolo è uscito sul numero 1501 di Internazionale, a pagina 30. Compra questo numero | Abbonati