Africa e Medio Oriente

L’opportunismo di Assad

Il presidente siriano Bashar al Assad usa il terremoto del 6 febbraio, che secondo un nuovo bilancio ha causato quasi seimila morti in Siria, come “un’opportunità politica”, denuncia Enab Baladi. Dopo più di un decennio di isolamento, il regime spera che il sostegno internazionale si traduca in un riavvicinamento, soprattutto con la Lega araba, da cui la Siria è stata estromessa nel 2011. Il 26 febbraio Assad ha incontrato a Damasco una delegazione di parlamentari di Iraq, Giordania, Palestina, Libia, Egitto, Emirati, Oman e Libano. Un’occasione per “cercare accordi politici tra le macerie”, secondo il settimanale indipendente siriano.

Si combatte a Las Anod

Il 28 febbraio, scrive Rfi, sono ripresi i combattimenti, con colpi d’artiglieria, a Las Anod, nello stato autoproclamato del Somaliland. Tre giorni prima le forze armate locali si erano ritirate, dopo essersi scontrate per due settimane con milizie che non riconoscono più l’autorità del Somaliland. Il bilancio delle ultime violenze è di almeno 34 morti.

Il vertice delle foreste

Si è aperto il 1 marzo a Libreville, in Gabon, l’incontro One forest summit, dedicato alla tutela delle foreste tropicali e patrocinato anche dalla Francia. Secondo alcuni studi, le grandi foreste dell’Africa centrale sono in grado di assorbire 1,5 miliardi di tonnellate di anidride carbonica all’anno, il 4 per cento delle emissioni mondiali, più di quanto ormai faccia la foresta amazzonica. Il Gabon, scrive Africa News, è la prima tappa di un nuovo viaggio in Africa del presidente francese Emmanuel Macron, che visiterà anche l’Ango l a, il Congo e la Repubblica Democratica del Congo. L’obiettivo, spiega il sito, è rafforzare i rapporti con alcuni governi africani in un momento in cui il continente è corteggiato da potenze come la Russia e la Cina.

Vince il partito al potere

Bola Tinubu (al centro), Abuja, 1 marzo 2023  (Ben Curtis, Ap/Lapresse)

Bola Tinubu, candidato dell’All progressives congress (Apc, al potere) e uno dei politici più ricchi del paese, ha vinto le presidenziali del 25 febbraio in Nigeria, ottenendo il maggior numero di voti (8,7 milioni) e più del 25 per cento delle preferenze in almeno 24 degli stati della federazione, scrive Premium Times. Il laburista Peter Obi, considerato il candidato dei giovani in questa tornata elettorale, è arrivato terzo, con risultati importanti nello stato di Lagos, che ha strappato a Tinubu per poche migliaia di voti, e ad Abuja, la capitale. Il voto è stato segnato dagli incidenti e dalle violenze ai seggi, e dai ritardi, tanto che in alcune parti del paese si è votato anche il 26 febbraio. Le nuove tecnologie – il riconoscimento biometrico degli elettori e la trasmissione in tempo reale dei risultati a un sito pubblico – non sono bastate ad allontanare le accuse di brogli e le richieste di alcuni politici dell’opposizione di ripetere il voto. ◆

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1501 - 3 marzo 2023
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