La decisione del governo francese di ricorrere all’articolo 49 della costituzione per far passare la riforma delle pensioni senza l’approvazione del parlamento ha suscitato polemiche e nuove manifestazioni di protesta in tutto il paese. Il 20 marzo la mozione di sfiducia presentata dai partiti di sinistra e di centrodestra ha ottenuto un sostegno più ampio del previsto, non raggiungendo la maggioranza per appena nove voti. Nelle città la spazzatura si accumula a causa dello sciopero dei netturbini e molte stazioni di servizio sono rimaste senza carburante per il blocco delle raffinerie. Nonostante ciò il presidente Emmanuel Macron sembra deciso ad andare avanti: in un’intervista alle tv pubbliche Tf1 e France 2 ha promesso che la legge entrerà in vigore entro la fine dell’anno. “Questa riforma non è un lusso, ma una necessità”, ha dichiarato Macron. In ogni caso la vicenda sembra destinata a segnare il resto del suo mandato, escludendo ogni possibilità di dialogo con l’opposizione su altre proposte di legge, a cominciare da quella sull’immigrazione presentata a febbraio. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1504 di Internazionale, a pagina 26. Compra questo numero | Abbonati