Secondo il presidente sudafricano Cyril Ramaphosa, “è stata la prima volta che dei leader africani si sono imbarcati in una missione di pace fuori dal continente”. Ma l’iniziativa diplomatica per mettere fine alla guerra in Ucraina condotta da Ramaphosa, insieme ai presidenti Macky Sall (Senegal), Azali Assoumani (Comore e Unione africana) e Hakainde Hichilema (Zambia), non ha ottenuto risultati concreti. Con qualche difficoltà logistica, lo scorso fine settimana i quattro sono riusciti a incontrare Volodymyr Zelenskyj e Vladimir Putin, senza strappargli però delle concessioni o fargli accettare una tabella di marcia. Secondo il settimanale panafricano The Continent, la missione era forse già compromessa in partenza. Si è scoperto infatti che nell’iniziativa era coinvolto il sudafricano Ivor Ichikowitz, uno dei più importanti produttori di armi del continente (droni, veicoli da combattimento, aerei, navi). Le rivelazioni sul ruolo di Ichikowitz, e i suoi potenziali interessi commerciali, non lasciavano ben sperare per i negoziati, considerati i suoi rapporti con personalità vicine a Putin. ◆

Il 6 ottobre 2023 The Continent ha pubblicato una rettifica riguardo all’articolo riassunto in questa notizia, precisando che la partecipazione all’iniziativa di Ivor Ichikowitz, fondatore dell’azienda di difesa sudafricana Paramount group, non era segreta. Ha aggiunto che Ichikowitz e la Paramount non forniscono armi né alla Russia né all’Ucraina, e che non hanno legami né sostengono il governo di Mosca.

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Questo articolo è uscito sul numero 1517 di Internazionale, a pagina 33. Compra questo numero | Abbonati