Il 10 luglio l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (Fao) ha lanciato l’allarme sulle gravi conseguenze del cambiamento climatico e della scarsità di acqua nelle paludi mesopotamiche del sud dell’Iraq. Le rilevazioni sul terreno registrano la peggiore ondata di calore degli ultimi quarant’anni, accompagnata da livelli d’acqua del fiume Eufrate molto bassi. Questa situazione sta avendo un impatto devastante sul sistema delle paludi, denuncia la Fao: allevatori di bufali, agricoltori e pescatori sono costretti a lasciare le loro case e andare in cerca di cibo, acqua e occupazione in altre zone del paese. Il quotidiano iracheno Al Mada ricorda che le paludi mesopotamiche dell’Iraq sono un patrimonio dell’Unesco dal 2016 e sono un esempio eccezionale di ecosistema acquatico in mezzo al deserto, dove si trovano una flora e una fauna particolari, come rari esemplari di fenicotteri e pellicani. Abitate da quattromila anni, hanno anche una cultura e tradizioni abitative uniche, che ora rischiano di andare perdute. ◆

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Questo articolo è uscito sul numero 1520 di Internazionale, a pagina 29. Compra questo numero | Abbonati